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Sanità, l’allarme di Donati (Cisl): «Siamo molto preoccupati per la tenuta del sistema assistenziale fermano»

FERMANO - Giuseppe Donati, componente del Comitato di Reggenza della Cisl Fp Marche: «Saranno circa 45 tra infermieri e OSS, i contratti a tempo determinato in scadenza il 31 ottobre prossimo. Senza un rinnovo certo e lungo, non di certo come si ipotizza fino al 31/12/2024, il rischio concreto sarà di dover chiudere nuovamente dei reparti nell’ospedale Murri o servizi sul territorio»

Giuseppe Donati

«L’auspicio è che i contratti a tempo determinato in scadenza a fine ottobre vengano rinnovati ben oltre il 31/12/2024. Su questo servono certezze immediate e non titubanze da parte dei vertici aziendali». E’ quanto affermato da Giuseppe Donati, componente del Comitato di Reggenza della Cisl Fp Marche.

«Saranno circa 45 tra infermieri e OSS, i contratti a tempo determinato in scadenza il 31 ottobre prossimo – prosegue Donati -. Senza un rinnovo certo e lungo, non di certo come si ipotizza fino al 31/12/2024, il rischio concreto sarà di dover chiudere nuovamente dei reparti nell’ospedale Murri o servizi sul territorio. Già il sistema sanitario fermano è in fortissima difficoltà; è evidente che senza il mantenimento dei livelli seppur minimi attuali di infermieri ed OSS, non potranno essere mantenuti livelli assistenziali decenti ed una qualità assistenziale degna di una sanità moderna. Va detto che ci sarebbe a disposizione dell’AST di FERMO anche una graduatoria a tempo indeterminato di infermieri e presto ci sarà anche per gli OSS. Presenti quindi tutte le condizioni anche per reclutare in modo stabile le unità di personale necessarie a sopperire prima di tutto al normale bisogno assistenziale poi ai numeri importanti di assenze tra infermieri ed OSS . Ad oggi infatti sono circa 32 le infermiere assenti per maternità ed altri 7 infermieri non sono disponibili perché fruiscono di aspettative lunghe di legge. A tutto ciò vanno sommati gli operatori con prescrizioni e limitazioni a causa di patologie legate soprattutto all’innalzamento dell’età media del personale assistenziale e quelli fruitori di legge 104/92 per l’assistenza a familiare in gravi condizioni di handicap. Urgentissimo, con questi numeri importanti, dare certezze ai lavoratori che ovviamente devono poter programmare il proprio futuro professionale e ai reparti che devono invece pianificare turni ed attività. L’ipotesi sbagliata è controproducente di rinnovi minimali per altri due mesi, è contraria al buon senso e fa male a tutto il sistema perché ingenera l’ulteriore fuga di personale già inserito e formato».

«La Cisl FP non si arrenderà al declino lento ma per ora costante, della sanità pubblica nella provincia di Fermo – aggiunge Donati -. Per questo chiede risposte certe che però stentano ad arrivare. Tornerà presto quindi a chiedere alla politica regionale certezze e non dubbi o tentennamenti sul mantenimento dei livelli occupazionali in AST in primis sulle proroghe dei tempi determinati e/o nuove assunzioni. Il problema alla base di tutto rimanev una dotazione organica storicamente insufficiente e penalizzante nei confronti del fermano rispetto ad altre aziende sanitarie delle Marche. L’attuale dotazione organica della AST parla infatti di n.651 infermieri autorizzati quando ne servirebbero almeno n. 700 per sostenere l’attività assistenziale corrente e le nuove unità operative che nel frattempo sono state attivate sempre, solamente e colpevolmente a isorisorse. Come Cisl FP quindi siamo pronti ad interpellsrd nuovamente in primis i consiglieri regionali di maggioranza eletti nel fermano insieme al Direttore Generale della AST perché facciano il loro dovere, rappresentando al meglio e tutelando la sanità pubblica del territorio in cui sono stati eletti. L’estate che è da poco finita, per il personale sanitario e non, della AST Fermo, più che un periodo di spensieratezza è stato un lungo calvario. Completamente sbagliato il piano ferie della Direzione, che si è ostinata nelle sue decisioni errare nonostante i ripetuti avvertimenti del Sindacato sull’insostenibilità del piano. A conti fatti, tra entrare ed uscite di infermieri, la AST ha costretto i professionisti sanitari a fare fronte alle ferie con sole n. 4 unità in più. Ridicolo! Soprattutto perché in pieno periodo estivo sono stati aperti: il reparto di Gastroenterologia, il servizio di elettrofisiologia, le COT e per ultima ciliegina, rispetto il reparto OBI. Tutto questo, senza o quasi, personale. Detto questo, è evidente che la politica dovrà metterci la faccia per supportare il lavoro sempre difficile dei tecnici sul territorio e per questo la CISL FP la chiamerà a maggiore responsabilità senza fare sconti. Serviranno soprattutto fatti e molte meno parole o passerelle da chi oggi governa la Regione».


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