Tre capisaldi, quelli della UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Murri di Fermo, reparto guidato dal direttore Prof. Giampiero Macarri, che ne fanno un’eccellenza su scala nazionale e che proiettano il reparto al futuro: il trattamento delle lesioni Bilio-Pancreatiche, quello delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali e l’Endoscopia Bariatrica. «Ma prima di addentrarci in quelle che sono solo alcune delle punte di diamante della Gastroenterologia del Murri, parliamo del comfort per i pazienti – commentano dall’Ast di Fermo insieme al professor Macarri -. Con il rinnovato reparto, si può prestare molta più attenzione al benessere del degente: dalla musica in filodiffusione alle stanze singole o, al massimo, con due posti letto, tutte dotate di bagno, fino alla prossimità con l’endoscopia per evitare meno spostamenti possibili al paziente. Quattordici posti letto più un 15esimo riservato alle prestazioni endoscopiche (che consentono ora di trattenere in osservazione i pazienti per 24 ore). E ancora, una stanza con divani e tv dove pazienti e familiari possono incontrarsi».
«Passiamo alle eccellenze partendo dal trattamento delle lesioni Bilio-Pancreatiche – continuano dall’Ast -. Lo staff del Professor Macarri è altamente formato sulle lesioni biliari e pancreatiche, da tempo ha avviato rapporti di confronto e interscambio con l’ospedale Torrette di Ancona e altri centri ad alta specializzazione». «Grazie all’attenzione della direzione Ast Fermo e della Regione possiamo vantare lo SpyGlass, la Litotrissia elettroidraulica e l’Ecoendoscopia sia diagnostica che operativa. I problemi legati alle neoplasie pancreatiche hanno fatto del gastroenterologo una figura professionale sempre più baricentrica nelle nuove terapie integrate, dalla diagnosi attraverso l’ecoendoscopia con biopsia, alla ERCP diagnostica e terapeutica fino alla terapia oncologica e successiva rivalutazione chirurgica quindi un costante confronto tra gastroenterologo, oncologo e chirurgo. Abbiamo, pertanto un ambulatorio ad hoc per il pancreas – fa sapere il direttore Macarri – e da circa un anno un ambulatorio condiviso con gli oncologi. Anche in questo campo siamo in costante contatto e confronto con centri di alta specializzazione regionali e nazionali». Altra eccellenza del reparto ? La sala integrata. «Uno dei nostri fiori all’occhiello, in cui i pazienti – aggiunge il direttore della Uoc – possono essere sottoposti a risonanza magnetica, ecoendoscopia e Ercp. Insomma più metodiche allo stesso tempo e con la stessa sedazione. Ciò consente di aumentare la qualità dell’intervento e ridurre sensibilmente l’impatto per il paziente in un unico percorso, il tutto di concerto con la Radiologia e l’Anestesia. Ciò consente di ridurre anche il numero di spostamenti per i pazienti che vengono da noi in mobilità attiva».
Nella lista delle peculiarità della Gastroenterologia, si diceva, anche il trattamento delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI): «Abbiamo una IBD Unit che ci consente di prendere in carico il paziente nella sua totalità. I nostri ambulatori, al riguardo, sono ad accesso libero e immediato. Possiamo essere contattati telefonicamente o via mail (0734 6252454, mercoledi-venerdi, ore 8.30-12.30, fmgastroibd@hotmail.com). Prevediamo dei percorsi ad hoc per il ricovero, per l’endoscopia, per consulenze specialistiche, eventuali vaccinazioni, come pure per la consulenza chirurgica. C’è anche una seduta ad hoc per la sorveglianza del cancro al colo-rettale con strumentazioni all’avanguardia, strumenti HD, monitor 4K, come pure la cromo-endoscopia di cui siamo orgogliosi. Abbiamo anche un ambulatorio infusionale con infermiere IBD-dedicato, per la somministrazione di farmaci biotecnologici e per la cura del paziente in quanto le malattie infiammatorie sono croniche, spesso colpiscono i giovani e possono incidere sensibilmente sulla “qualità della vita» aggiunge il Professor Macarri.
Ancora un’eccellenza: l’Endoscopia Bariatrica: «E’ partita a febbraio. Al momento siamo gli unici nelle Marche. L’affrontiamo con un gruppo multidisciplinare che valuta il paziente e lo segue step by step. Stiamo parlando di una tecnica restrittiva dello stomaco. Per via endoscopica, come una normale gastroscopia, si eseguono delle suture e quindi delle plicature senza resezioni, ed in quanto tale, risulta meno invasiva rispetto alla chirurgia. E’ oltretutto una tecnica ripetibile e reversibile, ma sia chiaro, non può essere banalizzata. Vi è pertanto un’accurata selezione del paziente prima di sottoporlo all’intervento: parliamo di persone con un BMI (ossia un indice di massa corporea) tra i 30 e i 40 chili che non rispondono o non riescono a fare la dieta e che hanno delle particolari complicanze come ipertensione arteriosa o diabete. Per il successo della procedura è fondamentale che siano fortemente motivati».
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