di Serena Murri
Renzo Petrozzi scioglie la riserva: «Sono uscito dal gruppo – dice – ma resto in posizione indipendente. Non esco formalmente dalla maggioranza. Se sarà il caso voterò a favore tutto ciò che riterrò giusto».
Il consigliere Petrozzi è uscito dal gruppo consiliare “Si può”, durante l’ultimo consiglio comunale nel quale si discuteva delle questioni che hanno coinvolto il vicesindaco Fabio Senzacqua. A distanza di una settimana, ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a fare questa scelta.
«Non è mia abitudine – ha spiegato il consigliere – parlare di altri esponenti politici. La vicenda è nota a tutti. Non la commento. Le decisioni in merito spettano esclusivamente all’interessato e al sindaco. Io posso solo prendere le distanze da una situazione del genere con l’uscita dal gruppo Si può. Sono molto dispiaciuto ma credo che il tempo vada utilizzato per discutere e risolvere i problemi della città, invece che per stare dietro a queste cose. Mi auguro che tutto si risolva nel migliore dei modi e al più presto». Petrozzi ha spiegato, inoltre che aveva appreso della vicenda «in seguito alla conferenza stampa del Pd. Altrimenti personalmente non ne ero al corrente». Petrozzi, di fatto, ha voluto «prendere le distanze. Il gruppo non c’entra affatto. Il mio è un segnale politico che significa che sarebbe auspicabile non dover trattare questioni del genere».
Il consigliere Petrozzi, da sempre un po’ critico all’interno della maggioranza, ha espresso il suo pensiero in taluni casi con voto d’astensione su punti chiave o sollevando dubbi, ad esempio «sulla Sgds – ha spiegato – perché ad ottobre ci sarà la sentenza di appello. Auguro alla società di vincere l’appello ma se non fosse così, quello che temo sono le ripercussioni economiche sul Comune per le scelte fatte. Sull’aumento della Tari mi sono astenuto, lo stesso ho fatto per l’Excelsior in coerenza con quello che avevo votato con la precedente amministrazione. Ho mantenuto la mia posizione in quanto il piano va troppo a vantaggio del privato. Siamo quasi alla scadenza, mi auguro che tutto venga portato a termine ma al momento non vi sono segnali positivi».
Petrozzi non entrerà nel gruppo misto perché «da regolamento – ha spiegato il consigliere – c’è la possibilità di entrarvi solo se si è in due. Invece, nel mio caso, esco dal gruppo, resto un consigliere senza le prerogative del capogruppo. Continuerò a seguire i Consigli e vaglierò il mio voto, volta per volta». Sulla possibilità di entrare nel gruppo Noi moderati, ha risposto «assolutamente no. Non intendo mai più fare politica con i partiti. Ho avuto esperienze molto negative. Rimarrò civico». Da quanto ha raccontato Petrozzi, non ha avuto particolari attriti all’interno della maggioranza «nessuno screzio. Per alcune questioni, come quelle citate, -ha ricordato – non sono stato d’accordo nel merito. Quest’amministrazione ha fatto cose buone, come la riduzione dell’Imu per le case date in comodato d’uso gratuito a familiari disabili, questa cosa è stata giusta. Sono d’accordo sul piano di recupero per l’ex Branella e sul ripristino del palazzetto dove si svolgerà qualcosa d’importante».
Poi torna su altre questioni che hanno coinvolto la città: «L’amministrazione precedente ha creato problemi alla viabilità enormi e ristretto la carreggiata sul lungomare. Problemi che speriamo si risolvano nei tratti in cui la pista verrà spostata a est del marciapiede. Sono state fatte piste dove non passa nessuno, in viale dei Pini e davanti alla Sacra Famiglia vi sono tratti inutilizzati, in via Primo Maggio per andare a sinistra, devi andare sulla Statale e tornare indietro. Sulla pista in salita di via Santa Vittoria, la carreggiata si restringe e non ci passa nessuno. Sono opere demagogiche che non hanno senso». Sulle elezioni provinciali, ha detto Petrozzi: «C’è una legge sbagliata. Assurdo che i consiglieri non siano eletti dal popolo. Spero venga restituita la parola al popolo ma sono contento che sia entrata la consigliera Vagnozzi. Faccia il più possibile gli interessi della città». Infine, sull’arretramento delle ferrovie e A14 ha sentenziato: «Le ritengo misure sbagliate. Primo, da sangiorgese la ritengo una spesa enorme, secondo la città trae importanza proprio da quel casello e dalla stazione. Spero che questo progetto non veda mai la luce».
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