di redazione CF
Lo scorso anno l’apposizione del targa, quest’anno un momento commemorativo per ricordare nuovamente quanto avvenne in via Perpenti a Fermo l’8 ottobre del 1943. 81 anni fa dal civico 16 di quella via una giovane donna ebrea, Grete Schattner, venne strappata alla figlia Giuliana di soli 4 anni mentre dormivano nel lettone “da due uomini vestiti in abito scuro”. Grete sarà poi internata a Servigliano, a Fossoli e poi deportata ad Auschwitz-Birkenau.
Questa mattina in via Perpenti Grete è stata ricordata in una breve ma intensa e sentita cerimonia che ha visto insieme Comune di Fermo, Prefettura, Casa della Memoria di Servigliano e Tavolo della Legalità. Presenti autorità civili, militari, associazioni, Dirigenti Scolastiche, rappresentanze di alcune scuole.
Emozionanti le parole della figlia di Grete, la signora Giuliana Vannini che ha ricordato come quanto accaduto quel giorno – come si legge in una nota del comune di Fermo – non era facile da ricordare e da raccontare, ma grazie al prof. Paolo Giunta La Spada, direttore scientifico della Casa della Memoria di Servigliano, la storia di Grete è emersa da un lungo silenzio e oblio nel libro dal titolo “Servigliano-Auschwitz. La storia di Grete Schattner”. Giuliana Vannini, dopo aver ringraziato tutti per la presenza, in particolare i ragazzi, ha ricordato come questo libro rappresenti il modo per ricambiare l’amore per sua madre, ricordo che con il libro e la targa si perpetuerà per le giovani generazioni, che sono la speranza, affinché certi fatti non accadano più.
Pur non potendo essere presente alla cerimonia per un concomitante impegno, il Sindaco Paolo Calcinaro ha voluto per questa commemorazione sottolineare «l’importanza del fare memoria soprattutto per i giovani, del non dimenticare perché non accada mai più anche quanto accaduto a Fermo nel ’43, dell’importanza di momenti come quello di stamattina pieni di significato e di abbracciare valori universali in grado di proiettarci al futuro».
Per il Presidente del Consiglio Comunale Francesco Trasatti «la dolcezza della signora Vannini fa da contraltare all’orrore che ha vissuto, alla tragedia che non va dimenticata soprattutto dalle giovani generazioni perché non si ripeta ed ha invitato i ragazzi a “usare” soprattutto gli occhiali della pace e dell’accoglienza».
«Il ricordo riguarda una vicenda personale ma in questo caso diventa memoria collettiva» ha sottolineato il prefetto Edoardo D’Alascio che parlando agli studenti ha aggiunto: «La conoscenza e la cultura contribuiscono a disvelare la verità e ad allontanare la menzogna che porta a quello che stiamo vivendo».
Commoventi e forti le parole del Sindaco di Servigliano Marco Rotoni che ha ricordato «la visita tempo fa della senatrice Liliana Segre nella sua città, del suo toccare con mano le mura del campo di prigionia invitando il primo cittadino a “salire” metaforicamente su un treno e fra le urla.
«Fermo con Grete si è riappropriata di una sua radice, invece il mondo è peggiorato, odio e razzismo dilagano, c’è bisogno di ricostruire con memoria critica il nostro tessuto sociale e culturale» ha detto il prof. Paolo Giunta La Spada.
Per Alessandra Mancini del Tavolo della Legalità per «vincere quanto sta accadendo e combattere disvalori è necessario investire nei valori della Costituzione, dell’accoglienza, della pace e della cultura».
Ad assistere alla cerimonia anche la regista Maura Delpero, candidata con il suo film “Vermiglio” alla prossima edizione dei premi Oscar, che ha abbracciato e parlato con la signora Vannini che conosce.
Al termine i ringraziamenti agli intervenuti, alle autorità civili e militari, alle associazioni, al Comune, alla Prefettura, alla Casa della Memoria, al Tavolo della Legalità, alla scuola “Da Vinci – Ungaretti” con gli alunni accompagnati dalla prof.ssa Gloria Vallone e “Fracassetti Capodarco”, alle dirigenti Cristina Corradini del Liceo “Caro-Preziotti Licini” e Anna Maria Bernardini dell’Ipsia Ricci, alla Polizia Locale, alla preziosa collaborazione della famiglia Mascetti.
Gli alunni dell’Isc Fracassetti-Capodarco, accompagnati dalla prof.ssa Beatrice Tombolini, hanno aperto la cerimonia con un duetto per violino di Mendelssohn, eseguito dalla loro prof.ssa di musica il maestro Roberta Di Rosa e da Matteo Calcinaro ed, a suggellare la mattinata, in conclusione gli alunni Lina Ait, Caterina Vagnarelli e Matteo Calcinaro hanno suonato l’Inno alla Gioia di Beethoven. Quindi l’omaggio dei presenti davanti alla targa.
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