«Con amarezza e rabbia apprendiamo dalla stampa locale che è stato firmato in Regione il protocollo d’intesa per la realizzazione della bretella che dovrà collegare l’uscita dell’autostrada di Civitanova Marche con il territorio di Sant’Elpidio a Mare, attraversando Bivio Cascinare. Per l’ennesima volta i cittadini della nostra frazione sono stati completamente ignorati, è stato completamente ignorato il nostro comitato “Una bretella per chi” che dallo scorso novembre chiede a più riprese un incontro con i vertici dell’amministrazione regionale senza ricevere risposta». E’ quanto si legge in una nota proprio del comitato a distanza di poche ore dall’annuncio della Regione sull’infrastruttura viaria.
«Un intero territorio – continuano dal comitato – verrà completamente stravolto, trasformato in modo irreversibile da un’opera di proporzioni enormi, e nessun politico regionale si premura di organizzare un incontro aperto e ufficiale per spiegarne le ragioni, fornire dati certi delle stesse, dare risposte esaustive ai dubbi, alle perplessità e alle paure assolutamente legittime di chi in questo piccolo territorio vive. Dubbi che riguardano la sicurezza, il rischio idrogeologico, l’impatto ambientale, acustico e paesaggistico. Per un territorio già interessato dall’alluvione del 2011 in cui sono decedute due persone, un’area in cui insiste un vincolo del Pai che non è scontato rimanga invariato nel tempo poiché tutti possiamo constatare i pericoli legati al cambiamento climatico in atto. Una strada che passerà accanto alle nostre case con tutti i disagi che ciò comporterà, modificando per sempre le nostre vite. E ora veniamo quindi a conoscenza che è stato firmato il protocollo d’intesa senza che il presidente Acquaroli o l’assessore Baldelli abbiano accettato di incontrarci e informarci. Stiamo assistendo ad un’opera calata dall’alto, decisa da chi nel nostro territorio non vive, da chi magari del nostro territorio non ha alcuna conoscenza. Ribadiamo che non siamo contrari a priori a costruire un’opera di questa importanza, ma riteniamo che vada fatta con criterio. Avevamo anche ideato un tracciato alternativo che avrebbe prodotto gli stessi risultati, se non addirittura migliori dal punto di vista viario, ma sarebbe stato decisamente meno impattante per tutto il territorio (si sarebbe addirittura risparmiata la ricostruzione del ponte sull’Ete Morto), ma non siamo stati minimamente presi in considerazione. La percezione ormai chiara e diffusa è che in Regione abbiano interesse a costruire l’opera il più velocemente possibile. Oppure ci sono altri motivi per cui il tracciato non può essere rivisto? Nell’attesa di una risposta in merito, torneremo a riunirci nuovamente, e ci muoveremo fin da subito con le dovute richieste di accesso agli atti».
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