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«Medici e infermieri non sono prigionieri» La protesta della Cgil davanti al Murri

SALUTE - Secondo il sindacato «il personale sanitario lavora in condizioni estenuanti, con turni massacranti e stipendi inadeguati»

Carenza di personale, poche risorse per la sanità pubblica e medicina territoriale debole. Questi i temi avanzati durante il presidio di questa mattina davanti all’ospedale Murri di Fermo. La manifestazione è stata organizzata dalla Cgil Fermo, Spi Cgil e Fp Cgil. Un presidio in concomitanza con il G7 sulla Salute ad Ancona, per chiedere un rapido cambiamento di passo sul tema della sanità.

Secondo il sindacato «stiamo vivendo una situazione di emergenza caratterizzata da liste d’attesa interminabili, che spingono molti cittadini marchigiani a rinunciare alle cure di cui avrebbero bisogno. La rete ospedaliera è inefficiente e costringe spesso i pazienti a cercare cure fuori regione. Il Pronto soccorso, in particolare, vive una crisi profonda. Inoltre, il personale sanitario lavora in condizioni estenuanti, con turni massacranti e stipendi inadeguati. Anche le strutture residenziali sociosanitarie sono oggetto di critiche, a causa delle rette troppo elevate e del limitato sostegno economico pubblico. Proponiamo una serie di interventi per migliorare la situazione, come il rafforzamento del sistema sociosanitario pubblico, maggiori investimenti sulla salute e la sicurezza, l’incremento delle risorse per la legge sull’autosufficienza, e un piano straordinario di assunzioni nel settore sanitario. Ribadiamo il bisogno di migliorare le condizioni di lavoro e di adeguare i finanziamenti per il rinnovo dei contratti, oltre a potenziare l’intera rete ospedaliera e i servizi sul territorio. Ci appelliamo alle istituzioni affinché prendano provvedimenti concreti per garantire un sistema sanitario equo e accessibile a tutti, lontano dalle logiche di mercato».


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