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Museo chiuso e stop al recupero delle mura, l’ira dell’opposizione. «La giunta non sa gestire il patrimonio»

PORTO SAN GIORGIO - Riflettori accesi su mura storiche e museo. L'opposizione va all'attacco dell'Amministrazione Vesprini ponendo l'accento su due questioni che il centrosinistra denuncia essere state abbandonate dall'attuale giunta.

Riflettori accesi su mura storiche e museo. L’opposizione va all’attacco dell’Amministrazione Vesprini ponendo l’accento su due questioni che il centrosinistra denuncia essere state abbandonate dall’attuale giunta. «Dovremmo ricordare che venti anni fa si decise di investire nella parte storica della città trasformando una strada carrabile in quello che oggi è diventato Corso Castel San Giorgio, creando l’opportunità di aprire locali, ristrutturare abitazioni e ponendo di fatto le premesse per rendere quei luoghi i più frequentati e dal carattere profondamente identitario» scrivono i consiglieri di opposizione.

«Nel 2021 è stato poi aperto, all’interno di Palazzo Trevisani, il Museo dei Cantieri della civiltà marinara, grazie ad un ingente intervento della Regione e del Ministero dei beni culturali, un luogo in cui è custodita la memoria storica della nostra città, la fruizione del Fortunale e la valorizzazione della tradizione marinara. A cosa si assiste oggi? Per incapacità di programmazione e di gestione di questo patrimonio i Cantieri sono chiusi, non si è trovata nessuna soluzione per garantire le aperture e il museo non è stato accessibile per tutta l’estate sia per i cittadini che per i turisti». Non solo museo, però, i consiglieri di minoranza criticano pure la decisione del Comune di non investire per ora sul recupero delle mura medievali.

«C’è un’opportunità di recupero delle mura castellane per far diventare questo un luogo identitario, un intervento funzionale a ricucire il tessuto del centro storico rendendolo luogo di frequentazione al pari di Corso Castel San Giorgio e Rocca Tiepolo, accedendo ad un bando regionale e l’Amministrazione comunale sceglie volontariamente di non cofinanziare l’intervento, escludendosi dalla graduatoria dei progetti finanziati. Sembra uno schiaffo alla valorizzazione del patrimonio culturale, ma cosa ci si può aspettare da un’Amministrazione che, come primo biglietto da visita, ha perso il titolo di “Città che legge”, una qualifica riconosciuta alle città al fine di promuovere e valorizzare quelle amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della
lettura: nessuna traccia della città di Porto San Giorgio nell’ultimo elenco dei Comuni di “Città che legge” 2022-2023».

Sandro Renzi


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