di Sandro Renzi
Il futuro è adesso, dice il consigliere regionale, Marco Marinangeli, presentando la neoconsigliera provinciale di Fermo, in quota Noi Moderati, Maria Grazia D’Angelo. Ma l’occasione è buona per un cenno a quello che potrebbe avvenire anche nel Consiglio comunale di Porto San Giorgio dove Noi Moderati è pronto a sbarcare con la costituzione di un nuovo gruppo al quale dovrebbero aderire Andrea Susino e Emanuele Morese, presenti alla conferenza stampa di oggi, e probabilmente anche Giulia Marinangeli. «Le richieste stanno arrivando da civici che oggi non hanno una casacca e che hanno preso atto del fatto che il civismo può essere apprezzato in un perimetro comunale -dice Marco Marinangeli senza sbottonarsi troppo sul caso Porto San Giorgio- ci saranno diverse adesioni ma vorremmo farle gradatamente. Il partito sicuramente crescerà in termini di amministratori e per quanto riguarda Porto San Giorgio la certezza è che la costituzione di un gruppo e le adesioni al partito saranno rafforzativi dell’azione amministrativa».
La formazione politica di Maurizio Lupi, dopo essere entrata anche nell’Assemblea regionale sostenendo la maggioranza Acquaroli, comincia dunque a radicarsi sul territorio. All’incontro di questa mattina hanno partecipato anche Massimiliano Gula, tra gli artefici della vittoria elettorale del sindaco Valerio Vesprini e, in veste di uditore, come tiene a precisare, anche il presidente del Consiglio rivierasco, Fabio Bragagnolo. Ci sono ovviamente il segretario provinciale di Noi Moderati, Diego Tofoni e Tablino Campanelli, coordinatore regionale.
Insieme per dare voce ad un partito «e ribadire gli obiettivi raggiunti in questo anno» spiega Campanelli. I numeri per cominciare: ad Ascoli Piceno Noi Moderati è il terzo partito alle ultime elezioni amministrative, c’è un consigliere provinciale anche nell’ascolano. «Il partito sta crescendo e i valori liberali e cristiani sono quelli che ci riconoscono gli elettori. Siamo il centro del centrodestra. Andremo incontro ad un’altra sfida elettorale, quella delle regionali e penso che la figura di Acquaroli sarà riconfermata. Obiettivo: riconfermare pure i nostri consiglieri regionali» rimarca Campanelli.
E’ poi la volta di Diego Tofoni. «Questo è l’anno zero, siamo riusciti a portare al voto ben 26 amministratori solo nella provincia di Fermo, i quali hanno deciso non solo di dare il voto a Maria Grazia ma anche di partecipare al nostro progetto. Siamo un valore aggiunto per la coalizione di centrodestra». Fiducia nel progetto quello che riconosce la neoconsigliera provinciale, nonché assessore a Pedaso, a Noi Moderati. «Ho fatto politica sempre al centro -racconta- quando sono stata chiamata da Diego era per farmi rientrare nella mia casa originaria. Abbiamo iniziato un discorso, ho conosciuto il loro progetto. Da consigliere provinciale mi sento rappresentante di tutto il territorio per raccogliere le istanze che verranno da chi mi ha sostenuto». Ma con un occhio di riguardo alla Valdaso inevitabilmente.
Se Noi Moderati è rappresentata in Assemblea regionale lo si deve pure a Marco Marinangeli che ha sposato questo progetto aderendo poche settimane fa al partito di Lupi. «Siamo sulla strada giusta -dice Marinangeli- da luglio 2023 il movimento è diventato un partito, un ringraziamento va a Maria Grazia e a Diego. L’elezione ed il voto espressi dagli amministratori fermani è l’emblema di una fiducia da loro rivolta al nostro partito. Sia chiaro, la mia non è stata una scelta di poltrona o convenienza personale, ho spostato una serie di principi come la famiglia, la tutela delle imprese, la sussidiarietà. Porte aperte, dunque, a chi vuole portare un contributo. Ed una nostra mission sarà quella di riavvicinare il cittadino alla politica ed al mondo moderato». Tofoni ha annunciato anche la costituzione a breve di un direttivo provinciale di Noi Moderati nel Fermano. «Stiamo inoltre lavorando alla realizzazione di una lista per le elezioni a Sant’Elpidio a Mare. Non vogliamo essere però considerati un elemento di disturbo. Certo, avrei preferito una chiamata da parte del Presidente Ortenzi prima dell’assegnazione delle deleghe alla D’Angelo, una questione di forma ma la forma è sostanza, poi per carità prendiamo atto delle scelta fatta e ci mettiamo al servizio del territorio».
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