Botta e risposta tra l’assessore alla cultura Carlotta Lanciotti e il gruppo di opposizione in Consiglio comunale. Alle accuse avanzate da quest’ultimo aveva risposto stamane l’assessore. Non si fa attendere la controreplica della minoranza. «Non è la prima volta che l’assessora Lanciotti risponde in maniera scomposta alle critiche. L’ultima volta lo fece addirittura in risposta ad una legittima interrogazione consiliare dimostrando di non conoscere i limiti delle proprie funzioni. Questa volta si è lasciata andare ad una serie di considerazioni paradossali e contraddittorie» scrive l’opposizione.
Per cominciare il confronto parte dalla perdita del titolo “Città che legge” «L’assessora dice che non ha avuto alcuna ripercussione, salvo poi sottolineare tre parole dopo che sarà sua premura e prossimo obiettivo riacquisire tale titolo cosicché Porto San Giorgio possa giovare dei benefici derivanti. Se ci sono dei benefici connessi al titolo allora le ripercussioni ci sono state eccome, e sulla pelle dei nostri ragazzi» spiegano i componenti dell’opposizione aggiungendo «evidentemente le hanno fatto notare le opportunità che hanno perso i nostri studenti. Passando alla chiusura dei Cantieri della Civiltà marinara: era appena il 9 luglio di quest’anno quando l’assessora dichiarava che il museo sarebbe rimasto chiuso solo per 15 giorni al massimo un mese e che addirittura aveva un fantomatico piano B per garantire l’apertura anche nel caso di manifestazione di interesse andata deserta. Oggi invece, in un’ altra delle sue piroette, l’assessora scarica la colpa prima sulle presenze, poi proprio sul bando andato deserto (dove è andato il piano B?) ed infine sui locali concludendo che il museo non è fortemente conosciuto e radicato e non è riuscito a valorizzare la citta». L’opposizione però non ha dubbi. «La verità è che questa Amministrazione, con la sua solita improvvisazione, trascura da due anni quella realtà limitando al minimo la collaborazione con le scuole e con le altre realtà territoriali e riducendo al minimo la promozione del museo. Purtroppo i Cantieri, un unicum per stile e contenuti, sono figli di un Dio minore non potendo garantire foto, post e selfie ai nostri amministratori». Infine la querelle sul mancato utilizzo del bando per il recupero delle mura castellane. «L’Amministrazione prima dichiara di aver rinunciato avendo scelto di destinare ad altro le risorse. Corre ai ripari l’assessora competente, infastidita dall’invasione di campo e consapevole della gaffe. L’assessora si perde nella sua stessa narrazione. Non siamo noi infatti a controbattere alle sue affermazioni ma è lei stessa che si contraddice da sola. Basterebbe essere solo un po’ più umili».
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