La giunta chiede più dettagli alla Sgds Multiservizi per valutare il piano di gestione in house della pubblica illuminazione. Lo ha fatto con una delibera che stabilisce anche alcuni indirizzi, invitando in concreto la società municipalizzata a presentare un Fte, ovvero un progetto di fattibilità tecnico economica, col quale esprimere un giudizio sulla adeguatezza e la sostenibilità della proposta. Va detto che la delibera non vincola l’Amministrazione Vesprini a procedere poi con un eventuale affidamento del servizio alla società, ma costituisce solo uno strumento di approfondimento e valutazione comparativa, così si legge nella delibera stessa.
La scelta di gestire “in casa” il servizio di pubblica illuminazione è una delle possibilità attualmente ancora al vaglio degli uffici di via Veneto che hanno effettuato pure una “perlustrazione” sulla piattaforma MePa. L’urgenza di chiudere la partita, aperta dalla passata giunta Loira e chiusa dopo alcune vicissitudini giudiziarie, da quella Vesprini che ha di fatto optato per la revoca del partenariato pubblico, nasce dallo stato di criticità in cui verte la pubblica illuminazione a Porto San Giorgio. Non è un caso che si faccia riferimento più volte proprio alla necessità di intervenire in tempi rapidi per garantire tanto una manutenzione degli impianti quanto un efficientamento degli stessi. Da molto tempo, infatti, si ripetono black out in diverse quartieri della città che talvolta restano al buio per più serate. Le proteste crescono e di volta in volta ci si trova a dover mettere mano alle casse comunali per ripristinare il servizio.
Sandro Renzi
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