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«Il laboratorio Appennino centrale, opportunità per innovazione territoriale»

ROMA/SIBILLINI - Promosso dal Commissario sisma 2016 Castelli, al Senato si è tenuto il Convegno  “Ricostruire l’Appennino Innovando. Il ruolo della Pa” 

«L’innovazione è uno dei principi cardine applicati alla ricostruzione del cratere  sisma 2016-2017. In questa vasta area, che si estende per otto mila chilometri quadrati  nell’Appennino centrale, l’innovazione però non riguarda soltanto le tecniche che vengono  adottate per la ricostruzione del patrimonio immobiliare, ma ha una portata ben più ampia che  comprende anche lo sviluppo territoriale, la nascita di nuove forme di partenariato pubblico privato, la creazione di poli di ricerca, la valorizzazione delle start-up e di nuove modalità per  l’erogazione dei servizi. È, dunque, un processo strutturale di rinnovamento di questi territori  quello che si sta adottando in quello che oramai viene denominato il Laboratorio Appennino  centrale, delle cui caratteristiche e potenzialità si è parlato durante un convegno che si è  tenuto al Senato». E’ quanto fa sapere il commissario straordinario alla Ricostruzione, sen. Guido Castelli.

“Ricostruire l’Appennino Innovando. Il ruolo della Pa” è il nome, infatti, dell’incontro  organizzato dal Commissario Straordinario al sisma 2016 al quale, tra gli altri, hanno  partecipato anche il sottosegretario al Mimit Fausta Bergamotto. Una strategia, quella in fase  di realizzazione nel cratere, che si declina attraverso una governance multilivello che vede il  Commissario Castelli agire in stretto coordinamento con le quattro regioni del sisma. Un’unità  di intenti volta al rilancio del Centro italia confermata dalla presenza al convegno di Giacomo  D’Ignazio, Presidente della FIRA (Finanziaria Regionale Abruzzese; Francesco Marcolini,  Presidente LazioInnova; Andrea Santori, Presidente Svem (Sviluppo Europa Marche), Michela  Sciurpa, Amministratore Unico Sviluppumbria. Non ultimo, questo percorso in atto nel più  grande cantiere d’Europa sta avvenendo nel pieno rispetto dei criteri di trasparenza e di  legalità, grazie all’interazione costante con l’Anac che è intervenuta al convegno nella persona  del consigliere Consuelo del Balzo. 

«Il ruolo della pubblica amministrazione – aggiunge Castelli – è fondamentale per dare nuovo  impulso all’Appennino centrale e per creare quelle premesse che possono consentire  crescita, sviluppo e lavoro, anche attraverso quelle iniziative attrattive per investitori privati. Il  cratere è un territorio che comprende un grande patrimonio culturale, storico, artistico e  naturalistico, che oggi si sta aprendo all’innovazione e al futuro anche con l’obiettivo di uscire  da quell’isolamento che sconta da troppo tempo. È il caso, ad esempio, dei quattro centri di  ricerca che nasceranno a Camerino, Rieti, Spoleto e Teramo grazie al Fondo complementare  sisma e che potranno trasformare l’Appennino centrale in un polo dell’innovazione. Inoltre,  oggi la tecnologia ci può offrire l’opportunità di portare servizi efficienti anche a quelle piccole  comunità delle aree interne distanti dai grandi centri urbani. Insomma, le opportunità che si  prospettano sono veramente numerose e la Pa deve svolgere un ruolo di regia per valorizzare  il grande potenziale a disposizione»

Il sottosegretario al Mimit Fausta Bergamotto ha dichiarato: «Ricostruzione, innovazione e  ruolo della P.A., costituiscono la cifra per la rinascita economica e sociale dell’Appennino  centrale. Ricostruire in sicurezza vuol dire ricostruire innovando, utilizzando ogni novità  tecnologica possibile. Occorre una rigenerazione dell’economia che renda attrattivo vivere nei territori e occorrono infrastrutture che scongiurino l’isolamento. La morfologia del territorio  può accelerare l’adozione dei nuovi paradigmi dell’innovazione e della transizione energetica,  che rappresentano un’opportunità straordinaria di rinascita in questo luogo che può essere  definito un immenso laboratorio, sotto tutti i punti di vista».


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