facebook twitter rss

Tragedia di Pedaso: indagini chiuse, al via il processo

FERMO - Il gip ha accolto la richiesta di giudizio immediato del pm. L'udienza è fissata al 6 febbraio 2025 presso la Corte di Assise del tribunale di Macerata

Il tribunale di Fermo

 

di Alessandro Luzi

Chiuse le indagini del tragico incidente a Pedaso, in cui ha perso la vita il 54enne Giampiero Larivera. Il pm Alessandro Pazzaglia ha chiesto il giudizio immediato per il coetaneo della vittima, Silvano Asuni. L’istanza è stata accolta dal gip del tribunale di Fermo, Teresina Pepe. L’udienza è stata fissata al 6 febbraio 2025 presso la Corte di Assise del tribunale di Macerata, sede in cui Asuni dovrà rispondere di omicidio, tentato omicidio e omissione di soccorso, con l’aggravante dei futili motivi. A ciò si aggiungono le accuse di lesioni personali, offesa di persona diversa da quella alla quale l’offesa era diretta, e guida sotto l’influenza di alcol. Dall’udienza di convalida del 20 maggio, l’imputato si trova ai domiciliari. E’ difeso dal legale Isabella Capriglia. I familiari di Larivera sono assistiti dall’avvocato Matteo Restuccia.

Secondo l’accusa, nella notte tra il 17 e il 18 maggio, per tre volte Asuni avrebbe voluto investire un ragazzo con cui sarebbe nato un diverbio per futili motivi al bar “Settimo Cielo” a Pedaso. Un tentativo sarebbe avvenuto davanti al locale, gli altri due nei pressi del giardino “Ragazzopoli”. Il giovane, grazie alla prontezza di riflessi, sarebbe riuscito a evitare l’auto del 54enne ma avrebbe travolto Larivera in quanto si trovava in traiettoria. Durante i tentativi di investimento, sarebbe stato ferito un passante che transitava nella zona. Nell’udienza di convalida del 20 maggio, davanti al giudice Asuni ha dato la sua versione dei fatti. Ha raccontato che lui e i suoi amici, dopo il litigio si erano allontanati dal bar Settimo Cielo. Con l’auto si erano fermati in via Garibaldi per via dei bisogni fisiologici. Asuni e Larivera sarebbero scesi, invece il terzo amico sarebbe rimasto in macchina. Poi secondo Asuni, i tre sarebbero stati aggrediti dagli stessi ragazzi con cui avrebbero litigato al bar. Temendo di rimanere vittima di un linciaggio, l’indagato sarebbe tornato in auto e, convito che all’interno vi fosse anche Larivera, sarebbe scappato. Né lui né il suo amico in macchina si sarebbero accorti di aver investito qualcuno. Il mezzo con a bordo i tre uomini ha il lunotto danneggiato in quanto uno dei giovani sarebbe salito sulla parte posteriore. Questa versione è diversa da quella emersa dalle testimonianze da alcuni ragazzi rilasciate durante il Sit (Sommarie informazioni testimoniali), secondo cui avrebbero visto il veicolo di Asuni investire Larivera.

Durante il processo si dovrà fare luce sulla dinamica dell’incidente e sulle cause del decesso. Prenderanno parte all’udienza anche altre due persone offese, presenti quella sera. Una è la vittima dei tre tentativi di investimento, per cui l’imputato dovrà rispondere di tentato omicidio volontario. L’altro è un passante rimasto ferito dall’auto di Asuni (qui l’accusa per l’imputato è di lesioni personali aggravate). I due sono assistiti dagli avvocati Francesco De Minicis e Marco Gradassi.

Tragedia di Pedaso, eseguita l’autopsia sul corpo di Giampiero Larivera

Tragedia di Pedaso, partita la richiesta per acquisire un altro video. Il punto sulle indagini

Tragedia di Pedaso, sentito Asuni. L’avvocato Capriglia: «Versioni dei testimoni contraddittorie. Cause del decesso ancora da accertare»

La serata tra amici finisce in tragedia: muore un uomo. Fermato un suo conoscente

Muore un uomo, fermato l’amico. Il sindaco Berdini: «Conosco sia lui che la vittima, uomini tranquilli» La ricostruzione della tragedia

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti