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Taglio del nastro per la mostra fotografica “Il respiro della terra”, le tradizioni rivivono a Villa Baruchello

PORTO SANT'ELPIDIO - L'esposizione sarà visitabile presso la Limonaia di villa Baruchello, da oggi al 31 dicembre. Negli scatti, si raccontano le radici del territorio, partendo dall'agricoltura e dalla tradizione contadina. Questa mattina, prima dell'inaugurazione, in due video, sono stati mostrati alcuni estratti della mostra. Le foto sono state realizzate da due fotografi, Lorenzo Cicconi Massi che ha raccontato la campagna immortalando i contadini come una tribù in via di estinzione e facendole diventare figure eroiche, e Christian Tasso che si è concentrato sul racconto del rapporto degli esseri umani con la terra.

di Serena Murri

Taglio del nastro per la mostra fotografica “Il respiro della terra”, a Porto Sant’Elpidio. L’esposizione sarà visitabile presso la Limonaia di villa Baruchello, da oggi al 31 dicembre. Negli scatti, si raccontano le radici del territorio, partendo dall’agricoltura e dalla tradizione contadina. Questa mattina, prima dell’inaugurazione, in due video, sono stati mostrati alcuni estratti della mostra. Le foto sono state realizzate da due fotografi, Lorenzo Cicconi Massi che ha raccontato la campagna immortalando i contadini come una tribù in via di estinzione e facendole diventare figure eroiche, e Christian Tasso che si è concentrato sul racconto del rapporto degli esseri umani con la terra.

Dopo i video sono seguiti i saluti istituzionali del sindaco Massimiliano Ciarpella: «L’esposizione in questa villa, è stata un progetto importante e in grado di caratterizzare la nostra città anche in futuro. Un percorso possibile grazie alla Regione Marche che ci ha creduto, abbiamo vinto il bando cultura che ci ha permesso di organizzare questa bellissima mostra. Abbiamo centrato l’obiettivo grazie alla visione della Regione per dare cultura, vivacità e fermento veicolando l’arte e la fotografia. Ringrazio tutti coloro che hanno dato un supporto concreto a questa mostra legata al territorio e alle nostre origini. Il titolo è evocativo. Il primo respiro, significa nascere. Attraverso questa mostra riacquisiamo uno spazio della nostra città».

Era presente anche la senatrice Elena Leonardi, con la quale il Comune ha condiviso il progetto a palazzo Madama, che si è voluta complimentare «per l’intuizione della mostra e la capacità di porre al centro una tematica così importante come la cultura declinata attraverso la riscoperta del nostro essere, per non disperdere il patrimonio delle tradizioni e coinvolgere chi non le ha vissute». L’obiettivo di questa mostra è di farla arrivare all’estero, era presente anche l’ambasciatore Paolo Sabatini: «Nel mio lavoro porto la marchigianità».

Dalla Fondazione Marche Cultura, il presidente Andrea Agostini ha parlato di una «iniziativa di natura culturale e di recupero dei luoghi. Il respiro ci collega a tutto ciò che ci circonda. Unire il respiro alla terra, emoziona. Auspico che questa iniziativa possa andare ben oltre i confini comunali per far conoscere la nostra identità e la nostra cultura». Il presidente della Provincia, Michele Ortenzi l’ha descritta come «una mostra che tocca veramente nel segno e che può riportarci a tempi lontani ma su tematiche attuali come l’ambiente, attraverso il valore della terra». Nel progetto, la Regione è stata fondamentale «come ente – è intervenuto il consigliere regionale Marco Marinangeli – ci siamo stati per premiare la qualità di un evento che ci porta indietro negli anni, da conservare e valorizzare. Non esiste innovazione se non conosciamo la tradizione».

A spendersi in prima persona per l’organizzazione della mostra, il consigliere e vicepresidente della Provincia, Giorgio Marcotulli: «Ringrazio il direttore artistico Alessandro Carlorosi, da qui è partita l’idea di fare qualcosa d’importante per la città. È stata un’esperienza intensa. C’è stato lavoro di squadra e impegno da parte dell’amministrazione. Questo bando ci ha consentito la riqualificazione della Limonaia con un sistema d’illuminazione nuovo. Abbiamo creato le basi per ulteriori progetti sulla fotografia e sulle nuove opportunità dell’arte contemporanea». L’assessora alla cultura, Elisa Torresi ha confermato che «oggi non celebriamo solo la fotografia ma anche una location importante che vogliamo rendere un luogo baricentrico per la cultura di eventi così importanti. Stiamo seminando, speriamo che attecchiscano e fioriscano». Vicina come sempre al territorio la Fondazione Carifermo: «Per noi è un grande onore – ha spiegato Roberto Bene responsabile della direzione commerciale – partecipare a questo tipo d’iniziative che fanno parte del percorso della Fondazione che vuole restare un punto di riferimento per il territorio».

In chiusura, la curatrice Alessia Locatelli ha spiegato il titolo della mostra: «Abbiamo deciso di parlare di respiro in quanto la zolla, quando viene lavorata, respira. Abbiamo lavorato sulla doppia immagine di Lorenzo e Christian per mostrare attraverso 60 foto esposte, la relazione esistente tra il territorio e l’uomo che lo abita. Spero possiate apprezzare il valore aggiunto della fotografia oggi. L’immagine crea un varco, sia per documentare che per esprimere il percorso umano. È una costruzione che diventa mito e leggenda, attraverso qualcosa che si perde, è memoria ma crea anche magia. Faccio questo lavoro da 20 anni, credo che la fotografia sia quel valore culturale in grado di legare l’archivio del passato e la creatività degli artisti in un linguaggio che è il nostro futuro ma soprattutto il nostro presente. La fotografia è scrivere con la luce e riesce ancora ad essere presente nell’oggi attraverso varie declinazioni. Speriamo di emozionarvi con le foto».


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