Per l’ottobre rosa Iom (Istituto oncologico delle Marche) ha fatto tappa a Sant’Elpidio a Mare «piacevolmente ospitato negli spazi della Elp Associazione Medica dei Medici di famiglia, dove sono state eseguite 30 visite senologiche e – fa sapere il presidente dello Iom fermano, Licio Livini – altrettante ecografie mammarie da parte della senologa Paola Campanella, con l’obiettivo di sensibilizzare sempre più le donne sulla importanza dei controlli frequenti per contrastare la malattia attraverso le precoci diagnosi».
«Iom – prosegue il presidente – vuole continuare a percorrere questa strada con la convinzione che, nonostante la ricerca abbia migliorato la prognosi del carcinoma, la prevenzione con la diagnosi precoce rappresenti ancora il miglior modo per ridurre la mortalità del tumore al seno. Finalità solidaristiche e di utilità sociale sono le prerogative di Iom, che con il raggiungimento di questi nobili traguardi riscuote il meritevole riconoscimento di tutta la comunità cittadina. La tutela della salute, garantita da chi ne ha l’autorità, rappresenta la misura del benessere della gente di quella comunità che vive, produce, crea e si sviluppa.
L’editoriale del Corriere Salute del 20 ottobre titolava che l’investimento in prevenzione rende il doppio del valore investito, facendo riferimento al rapporto della Nhs Confederation per quanto riguarda l’Inghilterra, ma che per noi è molto significativo dal momento che il Nhs è il modello a cui si è sostanzialmente ispirato il nostro Sistema sanitario nazionale. Nel rapporto in questione citato dal British Medical Journal dell’8 ottobre scorso si stima che questo risultato potrebbe essere conseguito con azioni mirate su aree ad alto impatto, come la assoluta premura per gli stili di vita, il rigore delle campagne di vaccinazione, l’alta considerazione degli screening oncologici, la forte attenzione alle diagnosi precoci, che farebbero conseguire un importante benessere personale e della collettività, con risparmi sociali considerevoli, aumenti della produttività economica, benefici finanziari per i datori di lavoro, riduzione della disoccupazione, oltre ai risparmi sui costi per le procedure mediche. Un approccio di questo tipo aiuterebbe a spostare maggiormente l’assistenza dagli ospedali alle comunità che – conclude il presidente – restano il luogo privilegiato della assistenza primaria, come auspicato anche dalla riforma finanziata dal Pnrr che, nonostante stia incontrando ancora molte difficoltà, rappresenta il giusto obiettivo da perseguire per una valida e solerte assistenza sanitaria pubblica».
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