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Per la Corte d’Appello la Sgds deve risarcire Cuomo. Lanciotti: «Nessun obbligo di assunzione, vicenda ereditata»

PORTO SAN GIORGIO - La Corte di Appello di Ancona, depositando le motivazioni della sentenza emessa lo scorso 17 ottobre, ha stabilito che la Sgds Multiservizi dovrà risarcire i danni patiti da Vincenzo Cuomo, secondo arrivato nel concorso per un posto da direttore generale della municipalizzata rivierasca. Vinto invece da Piero Mognaschi

di Sandro Renzi

La Corte di Appello di Ancona, depositando le motivazioni della sentenza emessa lo scorso 17 ottobre, ha stabilito che la Sgds Multiservizi dovrà risarcire i danni patiti da Emilio Cuomo, secondo arrivato nel concorso per un posto da direttore generale della municipalizzata rivierasca. Vinto invece da Piero Mognaschi con il quale però il rapporto di lavoro si è chiuso prima del previsto e dopo la pronuncia del giudice del lavoro di Fermo che, accogliendo le tesi di Cuomo, aveva dichiarato illegittima la nomina di Mognaschi e condannato la società sangiorgese ad assegnare l’incarico al direttore dell’Asite di Fermo. Ciò in forza di una valutazione, effettuata da parte del giudice sulla base delle carte depositate, che assegnava 81,2 punti a Cuomo e 76,3 a Mognaschi. Di fatto ribaltando l’esito della commissione esaminatrice.

La sentenza del tribunale dorico, accogliendo in parte il ricorso della Sgds contro la pronuncia di primo grado e riconoscendo la validità di qualche punto della prima pronuncia, condanna tuttavia la società guidata da Giovanni Lanciotti al risarcimento dei danni  subiti «da Cuomo Emilio per perdita di chances lavorative, nella misura del 75% dell’importo del trattamento retributivo che il Cuomo avrebbe ricevuto nel periodo di durata dell’incarico (tre anni) di Direttore Generale, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria» si legge nel dispositivo. Compensa per metà le spese legali ma non obbliga la Sgds a nominare un nuovo Direttore al posto di Mognaschi. Tanto più che il Cda della municipalizzata ha nei mesi scorsi deciso di rinunciare alla figura del Direttore generale. Tutto è in mano all’amministratore, ovvero l’avv. Giovanni Lanciotti, che nel commentare la sentenza parla di un «sostanziale pareggio». 

«Si tratta -spiega Lanciotti- di una situazione che ho ereditato e di cui avrei fatto volentieri a meno. Una vicenda giudiziaria che è approdata fino alla Corte d’Appello, la quale accoglie in parte il nostro ricorso, modifica la sentenza di primo grado e non obbliga ad assumere alcun direttore». Lanciotti non appare molto preoccupato per le somme che dovrà versare a Cuomo a titolo di indennizzo. «I conti della società sono a posto e domani in Consiglio comunale illustrerò tutto ciò che è stato fatto nel 2023. Adesso vedremo a quanto ammonta effettivamente il risarcimento dovuto, tenuto conto ad esempio del fatto  che lo stesso Cuomo è stato fino a luglio alla guida dell’Asite dove avrebbe percepito una somma analoga a quella che avrebbe preso alla Sgds. Studiamo la sentenza, dunque, e valuteremo anche se ci sono gli elementi per ricorrere in Cassazione».

 

 


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