Il taglio delle tamerici sul lungomare sud è ripartito oggi e si completerà domani. A quel punto, del filare piantumato circa 40 anni fa non rimarrà nulla, se non qualche scatto fotografico. E puntuale, anche questa volta, riesplode la polemica sui social alimentata da chi quel taglio non lo ha mai voluto né digerito. Ambientalisti e non solo in primis.
Rassegnazione tra le fila dell’opposizione politica che, di fronte alla ripartenza delle motoseghe, stavolta si è limitata a prendere atto delle scelte fatte dall’Amministrazione. Il progetto, una volta tolte le piante, potrà procedere più rapidamente prevedendo lo spostamento dei sottoservizi in concomitanza con i lavori di demolizione del marciapiede. L’area transennata dall’impresa Ubaldi si ferma in via Curtatone dove entro l’estate prossima, secondo le aspettative degli amministratori, dovrebbe arrivare il nuovo lungomare riqualificato grazie ai fondi del Pnrr.
Un “tappeto verde” quello visibile oggi sull’asfalto che ha tuttavia suscitato il disappunto degli ambientalisti e di chi ha lottato per salvare le tamerici. Al loro posto ne dovrebbero essere piantate altre, seguendo lo schema del tratto sud. Chi invece non se la passa bene sono tre delle sette palme presenti proprio nel tratto di lungomare riaperto a maggio ed interessato dal primo stralcio dei lavori. Il rischio concreto è che debbano essere abbattute e la prossima estate, al posto loro, avere alla fine tre tronchi dimezzati, esteticamente brutti da vedere. Questa situazione dovrebbe spingere i progettisti a valutare attentamente lo stato di salute delle palme ricomprese nel nuovo cantiere. Ma anche studiare alternative che garantisco al verde di resistere nel tempo.
Sandro Renzi
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