Il botta e risposta sulla sentenza che ha legittimato il commissariamento della contrada San Giovanni a Sant’Elpidio a Mare continua. Stavolta a intervenire è il gruppo squadra ed i contradaioli che non hanno condiviso la battaglia giudiziaria portata avanti dai primi mesi del 2023.
«Da due anni aspettavamo che si chiudesse la causa sul commissariamento della nostra contrada, sperando finisse il capitolo più imbarazzante nella storia della Nobile – scrivono – Invece leggiamo che l’inafferrabile “Consiglio di contrada” (chi parla? Chi lo rappresenta? Chi rappresenta? Mistero) nonostante un pronunciamento piuttosto chiaro anche per i digiuni di diritto, butta la palla in tribuna e annuncia che andrà avanti fino all’ultimo grado di giudizio, di fatto promettendo che rimarremo in questo pantano ancora per anni. “Perdo dunque esisto” dice il Consiglio, novello Cartesio. Farebbe ridere se non facesse piangere. “La nostra battaglia sta facendo riflettere tutti” assicura il Consiglio ma “la battaglia” ha reso la San Giovanni lo zimbello del paese».
Il gruppo continua: «Leggiamo ancora i soliti argomenti, “Il commissario ha fatto la Contesa con delle comparse”. No, le comparse sono le facce mai viste a Sant’Elpidio a Mare che tenevano lo striscione sventolato davanti ai nostri giocatori che entravano al campo prima della Contesa del 2023. Non sono comparse i ragazzi che si sono allenati per tre mesi per la Contesa, pur in una situazione pressoché insostenibile. Non sono comparse quelli che li hanno allenati, non sono comparse quelli che hanno sfilato con i nostri colori, contradaioli che vengono da famiglie che hanno scritto la storia della San Giovanni. Se ne potrebbero dire molte, ad esempio sull’invocata “democrazia partecipativa” da parte di chi diserta le assemblee pubbliche, silenzia il dissenso persino sul gruppo whatsapp di contrada ed elegge i rappresentanti a colpi di deleghe di gente mai vista».
Per l’altra San Giovanni è ora di chiudere l’interminabile braccio di ferro. «Siamo stufi come è stufa tutta Sant’Elpidio a Mare di questo teatrino, quindi veniamo al punto. Se a qualcuno sta ancora a cuore la San Giovanni, di strada ne vediamo solo una. Riconsegna delle chiavi della sede. Convocazione di un’assemblea aperta a tutti i contradaioli con nuovo tesseramento ed elezione degli organi direttivi, ma stavolta contando le teste, perché il giochino delle deleghe in massa ha portato la nostra contrada allo sfacelo e per ricostruire la San Giovanni servono persone in carne ed ossa. Altrimenti, caro “Consiglio di contrada”, resta asserragliato nella sede e continua a giocare per anni con i cavilli giuridici. Facci sapere che vuoi fare».
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