«Dopo due anni e mezzo di governo è giunto il momento che l’amministrazione Vesprini si assuma la responsabilità delle proprie scelte. E’ penoso e stucchevole il rimandare la palla sempre alla vecchia amministrazione. Persa l’ennesima occasione da parte della maggioranza di dimostrarsi cosciente ed umile rispetto a quanto si sta profilando per i sangiorgesi, ovvero l’esborso di una cifra esorbitante, probabilmente superiore ai 120.000 euro, che dovrà risarcire il ricorrente ingegner Cuomo». Sono le parole del segretario del Pd sangiorgese, Michele Amurri, a margine del consiglio comunale di ieri sera e, soprattutto, dopo il pronunciamento della Corte di Appello che ha sentenziato il risarcimento, da parte della Sgds, a Vincenzo Cuomo.
«Sì, perché saranno i cittadini a pagare l’incompetenza amministrativa di questa amministrazione. Dopo aver ascoltato l’arrampicata sugli specchi dell’incolpevole amministratore della Sgds, l’avvocato Lanciotti, che ha ereditato la scelta fallimentare di puntare su un potenziale direttore che tutti sapevano non avere titoli, la città ha dovuto subire gli interventi di alcuni consiglieri di maggioranza che, vuoi per inconsapevolezza della gravità della situazione, vuoi per l’incapacità di prendersi le responsabilità, gettano fumo negli occhi dei cittadini incolpando per l’ennesima volta la passata amministrazione. Il “reato” sarebbe quello di aver deliberato di prevedere un direttore? E allora perché il socio unico non ha deciso fin da subito di eliminare questa figura ma ha aspettato la sentenza? La narrazione però ormai è diventata una barzelletta che non fa ridere, anzi, è avvilente come il solito atteggiamento vittimista del sindaco e l’arroganza amministrativa dei consiglieri, alcuni di questi, tra l’altro, alla prima esperienza che imporrebbe umiltà e prudenza negli interventi. Atteggiamenti che comunque non basteranno a nascondere il danno che si sta profilando per i cittadini e la politica fallimentare di un’amministrazione allo sbando, che moltiplica i problemi anziché risolverli».
«Per il sindaco eravamo arroganti e isterici. Ora chi paga? I sangiorgesi»
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