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Smart Village, nel Fermano si sperimenta un nuovo modello di assistenza sociosanitaria

MONTE VIDON CORRADO - Il modello di assistenza sociosanitaria domiciliare personalizzata, sarà attivato in dieci Comuni del Fermano, tra cui: Montegiorgio, Francavilla d’Ete, Massa Fermana, Montappone, Falerone, Servigliano, Monteleone di Fermo, Ortezzano, Monte Rinaldo e Monte Vidon Corrado

Si è tenuta ieri sera a Monte Vidon Corrado, una delle serate di incontri dedicati allo Smart Village 2.0.
Si tratta di un progetto volto a contrastare la solitudine e garantire un’assistenza sanitaria puntuale ai soggetti over 65 che vivono da soli o non sono autosufficienti. 

A questa fase del progetto parteciperanno 360 pazienti, ripartiti tra i vari Comuni aderenti, che potranno aderire autonomamente o essere segnalati dai medici di base e dai servizi sociali dei vari Comuni. Sono dieci nel Fermano: Montegiorgio, Francavilla d’Ete, Massa Fermana, Montappone, Falerone, Servigliano, Monteleone di Fermo, Ortezzano, Monte Rinaldo e Monte Vidon Corrado.


Una volta selezionati i pazienti dal team multidisciplinare, 200 saranno seguiti con sistematicità e sulla base di un piano individuale, attraverso prestazioni domiciliari, di comunità e di telemedicina. Gli altri 160 beneficeranno invece di almeno una prestazione di screening sociosanitario.

Tra i professionisti che opereranno all’interno del progetto, ci saranno un assistente sociale, degli infermieri che effettueranno prestazioni domiciliari, così come gli operatori socio sanitari. Figura importante è poi quella dell’animatore digitale, che aiuterà i pazienti ad installare ed utilizzare gli apparecchi di telemedicina che verranno consegnati loro e che consentiranno di trasmettere quotidianamente dati ad una control room, come pressione arteriosa, elettrocardiogramma o segnalare eventuali cadute e malori, con la possibilità di intervento da parte dei sanitari che riceveranno l’allarme. 

Prevista anche la presenza di educatori di comunità, utili a far relazionare l’anziano attraverso laboratori, momenti ludici o di semplice interazione con il vicinato. 

Un progetto importante, sostenuto anche da diversi enti regionali, che può rappresentare un primo passo verso un’assistenza costante e capillare su un territorio che sta invecchiando rapidamente, ma che altrettanto velocemente vede scomparire quei medici di base che fino ad oggi hanno rappresentato un punto di riferimento importante per i cittadini.


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