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Il daspo urbano anche a P.S.Giorgio. Ecco le aree off limits per i trasgressori

PORTO SAN GIORGIO - All'appello mancava solo un ultimo tassello. Ovvero la modifica al regolamento di Polizia urbana, così da poter inserire il daspo. Il Consiglio comunale ha dato il via libera a questa novità l'altro giorno, di fatto introducendo un nuovo strumento, a supporto del lavoro delle forze dell'ordine, con il solo voto favorevole, tra i banchi della minoranza, del capogruppo dem, Nicola Loira, e l'uscita dall'aula dei consiglieri De Luna e Ciabattoni.

All’appello mancava solo un ultimo tassello. Ovvero la modifica al regolamento di Polizia urbana, così da poter inserire il daspo. Il Consiglio comunale ha dato il via libera a questa novità l’altro giorno, di fatto introducendo un nuovo strumento, a supporto del lavoro delle forze dell’ordine, con il solo voto favorevole, tra i banchi della minoranza, del capogruppo dem, Nicola Loira, e l’uscita dall’aula dei consiglieri De Luna e Ciabattoni.

A coordinare i lavori ci ha pensato l’assessore con delega alla sicurezza, Marco Tombolini. Il daspo urbano entra dunque di diritto nel regolamento di Polizia urbana anche a Porto San Giorgio dove l’estate si è caratterizzata per alcuni fenomeni di microcriminalità piuttosto importanti. Il provvedimento consiste nel vietare l’accesso, in alcune aree definite della città, ai destinatari del daspo. «Persone che cono considerate un pericolo per la pubblica sicurezza» spiega Tombolini. A comminare la misura sarà il questore. A sollecitarne l’adozione proprio le forze dell’ordine.  Al trasgressore del daspo sarà comminata una sanzione pecuniaria fino a 300 euro e l’allontanamento per 48 ore. In caso di reiterazione, divieto di accesso per 12 mesi con adeguata motivazione, prorogati di due anni se si è stati condannati negli ultimi 5 anni per reati contro la persona o il patrimonio. Una iniziativa, è stato detto in Consiglio comunale, per arginare le baby gang. Strumento in più per le forze dell’ordine. Così si garantisce anche il decoro della città e si combattano spaccio, accattonaggio e vagabondaggio,è stato anche sottolineato.

Le aree individuate in centro sono due:  una ad ovest della ferrovia compresa tra via Sacconi, via Boni, statale Adriatica e ferrovia, l’altra ad est compresa tra via Polo, via Veneto, il lungomare e la ferrovia. Inoltre, parchi, giardini e piazze, corso Castel Sangiorgio, il lungomare, viale dei Pini nel tratto compreso tra via Genova e via Castelfidardo, l’area tra via Pirandello, via Resistenza, via Petrarca e via Foscolo per creare un reticolo intorno alla scuola Rosselli. Zone, insomma, dove sono presenti luoghi sensibili e comunque condivise con le forze dell’ordine.

I destinatari del provvedimento? Gli ubriachi molesti, chi compie danni o atti vandalici verso beni pubblici o privati, chi compie atti contrari alla pubblica decenza, chi esercita abusivamente l’attività di parcheggiatore, quella di accattonaggio molesto, bivacco o vagabondaggio, chi esercita abusivamente il commercio su aree pubbliche. Questi sono i comportamenti sanzionabili con il daspo urbano. Va detto però che la direttiva impone di individuare dettagliatamente le aree lasciando alla amministrazioni una certa discrezionalità nella scelta delle casistiche da sanzionare.

Sandro Renzi

 


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