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Topics in Reumatologia, dalla medicina interna al territorio. Il focus di Farina: «Diagnosi precoce e nuovi farmaci» (Videointervista)

CONVEGNO - Scopo dell’appuntamento scientifico è stato quello di far conoscere maggiormente le malattie reumatiche, che colpiscono sempre di più la popolazione e, al contempo, collegare l’ospedale al medico di medicina generale
L'intervista alla dr.ssa Antonella Farina, reumatologa e responsabile scientifico del Convegno

Antonella Farina

di Matteo Achilli (video/foto Simone Corazza)

La reumatologia a tutto campo è stata questa mattina al centro del convegno organizzato dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Fermo, con la reumatologa Antonella Farina in qualità di responsabile scientifico. Scopo dell’incontro è stato quello di far conoscere maggiormente le malattie reumatiche, che colpiscono sempre di più la popolazione e, al contempo, collegare l’ospedale al medico di medicina generale. Da qui il titolo del convegno: “Topics in Reumatologia, dalla medicina interna al territorio”. L’importanza dei nuovi farmaci biologici, che con le loro molecole riescono a bloccare la malattia stessa, e la diagnosi precoce con la quale anticipare il trattamento ed evitare l’acutizzarsi dei problemi, sono stati i temi maggiormente trattati durante l’evento. 

«Il ruolo del convegno è stato quello di avvicinare specialisti e medici di base alle malattie reumatologiche, sempre più frequenti. L’appuntamento scientifico  è servito anche a far conoscere i nuovi farmaci che abbiamo a disposizione per combatterle, che sono sempre più biologici. Piccole molecole, che ci permettono di curare meglio i pazienti – ha dichiarato la dottoressa Antonella Farina, responsabile scientifico dell’evento – molto importante tra l’altro la diagnosi precoce, perché prima si intuiscono i segnali del nostro corpo e meno saranno le invalidità che il paziente potrebbe avere. Da vent’anni a questa parte non siamo più abituati ad avere in ambulatorio pazienti con deformazioni ossee molto invalidanti, proprio perché la diagnosi precoce ci aiuta ad anticipare la terapia, che non sempre è il classico cortisone, ma è rappresentata da farmaci che bloccano la malattia stessa». 


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