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A 94 anni dall’Argentina a Petritoli da sola per conoscere la sua famiglia italiana, il viaggio di Maria Pistolesi

VIAGGIO - Aveva un desiderio, ed era il suo desiderio più grande, conoscere la sua famiglia italiana che suo padre aveva lasciato nel secolo scorso per emigrare in Argentina. La storia è quella della signora Maria Pistolesi e del viaggio affrontato da sola, dall’Argentina a Petritoli, per venire a conoscere la famiglia paterna, alla veneranda età di 94 anni.

Maria Pistolesi

di Antonietta Vitali

Aveva un desiderio, ed era il suo desiderio più grande, conoscere la sua famiglia italiana che suo padre aveva lasciato nel secolo scorso per emigrare in Argentina.

La storia è quella della signora Maria Pistolesi e del viaggio affrontato da sola, dall’Argentina a Petritoli, per venire a conoscere la famiglia paterna, alla veneranda età di 94 anni.

Per capire la storia di Maria e il suo grande sogno, dobbiamo partire da suo padre, Pierino Pistolesi, nato a Petritoli nel 1900, nella casa colonica di un terreno dove i genitori sono mezzadri, lui è il secondo di sei figli. Pierino combatte gli ultimi due anni della prima guerra mondiale e, una volta tornato a casa, decide, intorno al 1918, di emigrare per l’Argentina. Quando parte lascia a casa un fratello maschio, Quinto, e quattro sorelle femmine. 

Nei racconti di famiglia che si tramanderanno anche nelle generazioni future, correrà la leggenda che il viaggio di Pierino verso l’Argentina durò ben quaranta giorni e quaranta notti, e che la traversata fu talmente dura e avversa che Pierino, appena toccò terra, giurò a sé stesso che non sarebbe mai più tornato in Italia. In Argentina si sposerà e avrà tre figli, di cui la prima è Maria.

Nel 1978, Quinto, nato nel 1913, decide di andare in Argentina a conoscere questo fratello di cui lui in realtà non aveva pressoché memoria, perché non aveva fatto in tempo quasi, neppure a conoscerlo. In Argentina i due fratelli si incontrano di persona, più o meno, per la prima volta, Quinto conosce la moglie e i tre figli di Pierino e quando torna in Italia, i contatti vengono mantenuti in una corrispondenza fatta di lettere e fotografie. 

 

Poi per alcuni anni i contatti si interrompono per riprendere qualche tempo dopo ad opera dei nipoti di Quinto, Sonia e Secondo Vitali, figli di Marcella, figlia di Quinto, cugina di primo grado di Maria. Sonia e Maria iniziano a scriversi e quest’ultima, su WhatsApp, all’età di novantuno anni, confessa il suo desiderio di venire dalla sua famiglia italiana, chiede quale è il periodo migliore per farlo, le viene risposto settembre e lei, nel maggio di quest’anno, prenota un biglietto aereo da Buenos Aires con destinazione Roma. 

E qui scopre un mondo, quello che per anni aveva immaginato, fatto di cugini e familiari a cui raccontare la propria vita, degli sforzi fatti per costruire il loro futuro in Argentina, dell’attuale situazione del paese, ma anche di ascolto, delle storie delle famiglie dei suoi parenti, del vedere la casa dove nacque suo padre. Nel racconto di Sonia, l’incontro con Maria ha voluto dire scoprire una persona intelligente, lucida, forte, vigorosa, simpatica, eloquente, entusiasta e coraggiosa, dal viso sempre vestito di un sorriso anche quando racconta dei momenti duri trascorsi. 

 

Una scoperta talmente bella per Marcella e i suoi figli, che è riuscita a far fugare anche i loro dubbi e le loro paure riguardo un viaggio così lungo affrontato da una signora comunque avanti con gli anni. La promessa di Maria è stata quella di tornare il prossimo anno, mentre aspetta la famiglia italiana in Argentina per i festeggiamenti dei suoi 100 anni.  Dedichiamo questo racconto, che narra di una donna straordinaria, del suo coraggio, della sua tenacia, a tutti coloro che pensano che arrendersi sia la cosa più semplice da fare nella vita, mentre per Maria, è un viaggio sensazionale da affrontare senza paura e limiti di età. 

 


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