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Smart Village 2.0 a Monte Rinaldo. Borroni: «Assistenza socio-sanitaria essenziale per la nostra comunità»

IL PROGETTO è stato presentato oggi pomeriggio in sala consiliare. Verrà sviluppato dalla NuovaRicerca Agenzia Res

«Un progetto finanziato con fondi Pnrr, davvero importante per un piccolo centro come il nostro, che fornirà un’assistenza socio-sanitaria a domicilio e che coinvolge a 360 gradi gli over 65»

Con queste parole, il sindaco di Monte Rinaldo, Gianmario Borroni, ha lanciato il progetto Smart Village 2.0 che vede il suo Comune protagonista, insieme ad altri 9 Comuni (Falerone, Francavilla d’Ete, Massa Fermana, Monte Vidon Corrado, Montegiorgio, Monteleone di Fermo, Ortezzano e Servigliano) e che è stato presentato oggi pomeriggio in sala consiliare.
Lo Smart village è un modello di assistenza sociosanitaria domiciliare personalizzata ed è finalizzato alla prevenzione degli eventi acuti, ad incrementare la qualità della vita e  promuovere l’invecchiamento attivo delle persone over 65, appunto, soprattutto di quelle che vivono da sole, mantenendole indipendenti ed autonome nel loro contesto sociale.

«Lo abbiamo presentato insieme ad Alessandro Ranieri, dell’Ambito XIX, e – aggiunge il primo cittadino – all’equipe della cooperativa Nuova Ricerca Agenzia Res, che lo svilupperà. Abbiamo riscontrato un notevole interesse da parte della popolazione. Oltre all’assistenza domiciliare metteremo a disposizione dei locali comunali per lo screening e un servizio infermieristico che sarà parte del progetto stesso, oltre ovviamente agli apparati digitali che saranno forniti ai beneficiari del progetto. Si partirà con la fase delle adesioni e dello screening, nelle prossime settimane, per poi passare alla fase dello sviluppo progettuale nel corso del prossimo anno».

Gli obiettivi sono: migliorare l’accessibilità ai servizi e l’assistenza socio-sanitari attraverso l’utilizzo di dispositivi tecnologici (il tutto integrato da interventi a domicilio), monitorare con sistematicità lo stato di salute ed intervenire tempestivamente nelle situazioni di bisogno riducendo le ospedalizzazioni ed, infine, migliorare gli aspetti di socialità evitando l’isolamento e l’esclusione sociale.

 

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