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Daspo urbano, Ciabattoni e De Luna critici. «La maggioranza non ha fugato i tanti dubbi legati al provvedimento»

PORTO SAN GIORGIO - Il daspo urbano non convince De Luna e Ciabattoni. Ecco il motivo per cui hanno abbandonato la sala consigliare poco prima della votazione. I due esponenti dem lo hanno fatto come forma di protesta non condividendo modi e contenuti del provvedimento voluto dalla maggioranza Vesprini.

Catia Ciabattoni e Christian De Luna

Il daspo urbano non convince De Luna e Ciabattoni. Ecco il motivo per cui hanno abbandonato la sala consigliare poco prima della votazione. I due esponenti dem lo hanno fatto come forma di protesta non condividendo modi e contenuti del provvedimento voluto dalla maggioranza Vesprini, ottemperando ad una richiesta arrivata anche dalle forze dell’ordine. Lo dice a chiare lettere l’ex assessore Catia Ciabattoni. «Avevo dubbi sulla misura ed ho chiesto delucidazioni all’assessore Tombolini. Peraltro nessuno della minoranza aveva potuto partecipare alla commissione consigliare. Mi sembrava logico, quindi, avere qualche notizia in più in sede di Consiglio comunale. Peraltro, il compito della minoranza è proprio quello di controllare e dare indirizzi. Invece la maggioranza ha preferito la bagarre ed io ho scelto di andarmene perché stavo per perdere la pazienza». 

I toni in effetti si sono un pò accesi. «Il tema, a cui tengo molto, è delicato perché attiene alla sfera delle libertà personali che attraverso il daspo urbano, misura che trovo anche poco efficacie, possono essere limitate -spiega ancora la Ciabattoni- l’ideale sarebbe stato trovare una convergenza in Consiglio. Magari rispondendo ai miei quesiti invece di lasciarsi andare a qualche mugugno. Mi chiedo, ad esempio, che pericolo possa rappresentare per la comunità una persona che bivacca in città. Prendiamo atto che non vi è stata la volontà da parte di questa maggioranza di fare chiarezza e tanto meno rispondere». Dubbi dunque sul contenuto della misura che può, come noto, lasciare ampi margini di discrezionalità ad una Amministrazione comunale rispetto alle ipotesi o casistiche per le quali far intervenire il daspo come misura punitiva. E’ dello stesso avviso il consigliere Pd, Christian De Luna. «Sono uscito per non rispondere alle loro provocazioni -spiega- durante il Consiglio comunale abbiamo assistito ad un comportamento ostruzionistico dai banchi della maggioranza, soprattutto su questo punto all’ordine del giorno. Avremmo voluto valutare il tutto nel merito ma hanno preferito buttarla in confusione». De Luna sottolinea pure l’aspetto politico che il provvedimento cela e qualche perplessità la manifesta leggendo un punto della misura. «Mi riferisco al punto in cui c’è scritto che il divieto di accesso nelle aree previste scatterà, per le casistiche individuate,  per i soggetti “ivi non residenti o formalmente domiciliati, che vi si rechino o stazionino”; ebbene l’aspetto della non residenzialità non mi convince e non è per nulla chiaro».


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