di Giorgio Fedeli
Undici furgoni, rubati un po’ ovunque, per sbarrare le strade, quattro auto per controllare il territorio. Altri due furgoni per mettere a segno il colpo e una vettura di grossa cilindrata per fuggire. Sono questi solo alcuni numeri del colpo messo a segno alle prime ore di ieri allo stabilimento Fendi di Campiglione di Fermo da un manipolo di criminali che intorno alle 4 di notte ha messo a ferro e fuoco la zona industriale della città capoluogo di provincia. E se fa una correlazione tra i mezzi usati e spostati verosimilmente in simultanea, e gli uomini a formare il commando, si potrebbe azzardare addirittura il coinvolgimento di oltre 20 persone. Tutti incappucciati o con passamontagna. Alcuni sembra addirittura armati.
Un prologo al colpo da far west si è avuto ieri intorno mercoledì notte quando i carabinieri hanno intercettato, a Grottazzolina, due furgoni rubati poco prima da un’azienda di Rapagnano. I ladri, messi alle strette, hanno abbandonato i mezzi e sono scappati a piedi. Ma il peggio doveva ancora arrivare. Intorno alle 4, infatti, la banda ha fatto scattare il raid: bloccate praticamente tutte le maggiori vie di accesso alla zona di Campiglione di Fermo, sia da Fermo che dall’entroterra. Le strade sono state sbarrate con diversi furgoni piazzati perpendicolarmente sulla strada. Asfalto cosparso di chiodi. Una tattica quasi paramilitare con cui è stato dato il via libera per il colpo allo stabilimento. La “cellula” che aveva nel mirino lo stabilimento ha sfondato il cancello, si è introdotta nel magazzino e, in pochi minuti, ha trafugato diversi bancali di scarpe griffate dal valore commerciale di diverse centinaia di migliaia di euro (esattamente il numero di scarpe e il valore complessivo sono ancora da quantificare da parte dello stabilimento da cui non si rilasciano dichiarazioni). La refurtiva è stata caricata su due furgoni fuggiti in direzione sud, insieme a un’auto di grossa cilindrata.
A fare irruzione nello stabilimento un manipolo di otto malviventi, tutti con il passamontagna. Forse armati. I due furgoni usati per trasportare la refurtiva sono stati rinvenuti nella mattinata dalla Polizia di Stato, che sta conducendo le indagini, a Campofilone (ecco perché si presume che la banda sia fuggita in direzione sud). Sui mezzi, così come sugli impianti di videosorveglianza sparsi sul territorio, si stanno concentrando le attenzioni degli investigatori della questura di Fermo, in campo con le Volanti, con l’Anticrimine, la Squadra Mobile e con la Scientifica. Si cerca ogni traccia, dettaglio o impronta che possa essere utile ad identificare qualche componente della banda.
Sei dei mezzi usati per il raid sono stati trafugati da un’azienda di Capparuccia (Ponzano di Fermo) da cui sono stati rubati anche dei soldi. Una frazione che, per la notte da far west, è diventata di fatto una base logistica per i criminali. Un fatto ben noto al sindaco Diego Mandolesi che rimarca con forza: «Noi continueremo a lavorare con ancor maggior insistenza per potenziare il nostro territorio e la frazione, un punto nevralgico, con telecamere di ultima generazione con sistemi Ocr».
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