Altro importante e significativo risultato nella lotta al traffico di stupefacenti realizzato dalla Guardia di Finanza, questa volta da parte del Gruppo di Livorno e dai Funzionari del locale Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogana: arresto di 3 soggetti e sequestro di 36 pannetti di cocaina occultati in un container. Si parla di circa 40 chili di droga. E tra gli arrestati c’è anche un albanese di circa 30 anni, residente a Porto Sant’Elpidio. Le fiamme gialle hanno bloccato i tre soggetti nella notte tra venerdì e sabato 26 ottobre. Lunedì 28 ottobre l’uomo, indagato per spaccio e detenzione di ingente quantità di stupefacenti, è comparso davanti al gip del tribunale di Livorno per l’udienza di convalida. Il 30enne, difeso dagli avvocati Giovanni Lanciotti e Marco Tomassini, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice ha accolto la richiesta del pm di custodia cautelare in carcere. L’uomo si trova presso la casa circondariale di Livorno “Le Sughere”.
Tornando alla fase dell’arresto, nel corso dell’attività di controllo doganale e di vigilanza negli spazi doganali, le divise hanno scoperto tre soggetti che, entrati di notte all’interno del porto, stavano recuperando la cocaina dal container.
Grazie alla prontezza operativa è alla perspicacia delle divise, la partita di droga è stata sequestrata e le tre persone, colte in flagranza di reato, sono state arrestate.
Le attività di polizia giudiziaria effettuate in stretta sinergia operativa tra Adm e Fiamme Gialle, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno.
Come sempre sono stati fondamentali gli strumenti e l’esperienza messa in campo dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalle Fiamme Gialle che, oramai, operano in piena sinergia per contrastare questa piaga sociale che alimenta una delle principali entrate della criminalità organizzata. Il profitto illecito, nel caso specifico, ammonterebbe a non meno di 3 milioni di euro sulle piazze di spaccio.
Lo stupefacente, dopo essere stato campionato ed analizzato dal laboratorio della locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, verrà distrutto presso un inceneritore.
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