A quasi cinque mesi dall’insediamento, la nuovissima squadra amministrativa di Monsampietro Morico, capitanata dal neo sindaco Andrea Claudi, ha voluto incontrare la cittadinanza per fare il punto della situazione ed avere un confronto costruttivo con la popolazione. Una novità apprezzata dalla cittadinanza, che ha partecipato numerosa all’assemblea pubblica del 30 ottobre scorso. Sono stati elencati i risultati raggiunti fin qui, i bandi a cui si intende partecipare, ma anche le problematiche che dovranno essere affrontate prossimamente e le varie tematiche che stanno a cuore al paese, da quelle sociali a quelle culturali, oltre alle opere pubbliche, i tributi e tanto altro.
«Abbiamo scelto di fare questa assemblea – ha spiegato il sindaco Claudi – in una data simbolo come quella del 30 ottobre, in cui ricorrevano gli otto anni dal sisma del centro Italia, che ha lesionato gran parte dei nostri borghi, ma anche e soprattutto il tessuto sociale. Proprio da qui deve ripartire la ricostruzione, creando una comunità che possa vivere quotidianamente il paese. Avere ottimi servizi ed edifici ristrutturati serve a poco se poi i paesi si spopolano. Abbiamo quindi voluto confrontarci con i nostri cittadini, per parlare dei problemi e di quelle che possono essere le soluzioni, affinché Monsampietro Morico possa magari un giorno attrarre anche persone da fuori per essere abitato. Per far sì che ciò avvenga, c’è però bisogno di uno sforzo collettivo da parte di tutto il territorio e dei vari enti, perché da soli si può fare poco. In questi primi mesi abbiamo iniziato il nostro percorso, rivedendo le tariffe comunali ed adattandole agli altri Comuni e quando possibile, abbassandole per andare incontro ai cittadini. Ci siamo concentrati anche sul ravvivare la politica sociale e culturale, attraverso eventi, manifestazioni e momenti di condivisione, che vorremmo continuare ad organizzare anche in futuro. Da parte mia sono alla prima esperienza da sindaco e sto capendo come la nostra figura in piccoli comuni come Monsampietro Morico sia davvero centrale, ci troviamo a interpretare un ruolo di “supporto morale” nei confronti dei nostri cittadini. Essere sindaco nei piccoli Comuni richiede impegno e dedizione costanti. Sinceramente è un’esperienza che non consiglio a tutti, ci vuole del sano coraggio, ma per me si sta rivelando utile e formativa a capire dinamiche che spesso da cittadini non immaginano».
Matteo Achilli
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