di Giuseppe Fedeli *
L’orrore della guerra nei giorni della Commemorazione
“(…) Cè anche un bambino:
sogna di giocare
a nascondino”.
Siamo anche noi dentro questa guerra senza nome, è stata calpestata la libertà, sono stati vilipesi i più elementari valori dei popoli. Non spetta a me aprire il dossier delle colpe, anche perché è oltremodo complesso indagare sulle cause dei conflitti che incendiano il pianeta; ovvero, se siano giuste o meno le rivendicazioni dell’una e/o dell’altra parte. Le note di una utopica “Imagine” si levano sulle macerie, sui visi increduli, sulle lacrime …un massacro (tanti massacri…) che non ha ragione -come priva di ragione è ogni guerra, pur mossa da ragioni e ideologie autolegittimantisi come “verità”-, le cui vittime hanno un nome stampato con inchiostro indelebile sulle pagine della storia; pagine raggelanti, che non possono non far riflettere, provocando una stretta al cuore. Pagine bagnate dalla rugiada di una speranza, che va oltre questo cammino asprissimo e tenebroso. Di fronte alle sopraffazioni, alla altrui tracotanza non possono cedere il passo la speranza, e la gioia di vivere e respirare …le tombe piangono i morti, i superstiti piangono i loro cari…i bambini tracciano con colori teneri l”orrore, asserragliati nelle case strappate al suolo, nei bunker, affacciati sul buiodi una realtà che non vuole arrendersi. Le festività dei Santi e dei nostri cari sia d’auspicio a un “cessate il fuoco”, nel segno della pace, a fronte di un ragionevole compromesso tra i belligeranti. Un inno alla Vita che risorge.
* giudice
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