di redazione CF
La Questura di Fermo, nella serata del 28 di ottobre, ha arrestato un pericoloso tunisino di 27 anni. L’arresto rientra nell’operazione nazionale “Alto Impatto” contro la criminalità giovanile che ha portato a 37 arresti, 51 denunce e sequestri di armi e droga.
Nella fattispecie, a seguito dell’emissione di apposita misura di prevenzione emessa dal Tribunale di Ancona, nei giorni scorsi una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Forli-Cesena, ha fermato e notificato ad un tunisino residente a Porto Sant’Elpidio la riattivazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con divieto di soggiorno nel Comune di Fermo, per la durata di cinque anni.
Tra le prescrizioni imposte vi era quella di “non rincasare la sera più tardi delle 21 e di non uscire prima delle 7, se non per comprovata necessità e comunque con previo tempestivo avviso all’Ufficio di pubblica sicurezza competente”. Il 24 ottobre, a seguito di un controllo domiciliare da parte delle Volanti, il magrebino è stato denunciato per “violazione della misura di prevenzione”, non essendo in casa in ore notturne.
Ieri sera gli Agenti della Questura di Fermo, nel corso dell’attività di controllo del territorio per la prevenzione e repressione dei reati, hanno effettuato verso le ore 22, un controllo presso un’attività commerciale a Porto Sant’Elpidio, e, arrivando all’ingresso del locale, hanno notato che era all’interno, noto com’è da anni alle Forze dell’Ordine.
Quest’ultimo, alla vista degli Agenti, ha cercato di nascondersi all’interno del locale, ma è stato immediatamente fermato.
All’esito del controllo, i poliziotti gli hanno constatato le diverse violazioni delle prescrizioni dei provvedimenti, ovvero è stata riscontrata la presenza del soggetto in luogo pubblico e in un orario successivo a quello imposto.
Il tunisino, ormai messo difronte alle proprie responsabilità, ha assunto un atteggiamento di sfida verso gli operatori, pronunciando frasi del tipo “conta solo la legge di Dio non le altre leggi…” oppure “…le lame non le uso per tagliarmi, ma per tagliare la faccia agli altri, così quando si guardano allo specchio si ricordano di me…”.
Il tunisino, accompagnato con una vettura specializzata presso gli uffici della Questura e, dopo i rilievi foto-dattiloscopici, è stato dichiarato in arresto.
Dell’arresto è stata data notizia al pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Fermo, il quale ha disposto la collocazione dell’arrestato presso la Casa di Reclusione di Fermo, in attesa dello svolgimento del rito di convalida.
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