Domenica 3 novembre si è celebrata a Grottazzolina la festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate. Organizzata dal Comune e dalla sezione dell’Associazione Combattenti la giornata ha visto la presenza del Comandante della Stazione Carabinieri di Fermo, Luogotenente Antonio D’Amato, del locale corpo di Polizia Urbana e di rappresentanti di varie associazioni: Carabinieri in congedo, Associazione Arma Aereonautica, Alpini, Anpi, Ass. Invalidi e Mutilati di guerra e le locali Protezione Civile e Croce Rossa. Importante e numerosa la partecipazione della V classe scuola primaria e di alunni di varie classi scuola secondaria di I grado, dei rappresentanti della Consulta delle Scuole e della Consulta Giovanile. Come ogni anno l’inno nazionale, il Canto del Piave e le varie marce sono state perfettamente eseguite dal Corpo Bandistico “F. Graziani” di Grottazzolina e la messa in suffragio dei membri deceduti dell’Ass. Combattenti è stata celebrata dal Pievano Parroco, don Alfredo Giordani.
Il tema della celebrazione, vista la sempre più delicata situazione internazionale, è stato l’articolo 11 della Costituzione Italiana e una panoramica sui tanti scenari di guerra di oggi. Il Sindaco, dott. Alberto Antognozzi, nel ricordare le molte e complesse situazioni internazionali ha sottolineato l’importanza di queste ricorrenze e della presenza in particolare di bambini e ragazzi cui costantemente va lasciato il testimone perché continuino a tramandare i valori fondanti della nostra Repubblica, partendo dalla consapevolezza della storia e della memoria che ci uniscono. Il Presidente della locale sezione dell’Associazione Combattenti e Reduci, il prof. Litantrace Giorgio, ha presentato l’articolo 11 della Costituzione nella sua genesi ed attualizzandolo alla vita concreta dei cittadini ed alla complessa situazione internazionale. In particolare ha sottolineato l’importanza anche linguistica del testo costituzionale che ci impegna a “ripudiare” la guerra, cioè sia a rinunciarci, sia a condannarla eticamente, seguendo il saggio esempio dei padri costituenti che il 24 marzo del 1947 approvarono subito ed all’unanimità l’articolo, consapevoli che la pace è un diritto irrinunciabile, ma anche un dono da preservare e tramandare con coraggio. «La pace nasce dalla volontà e dall’umiltà di persone illuminate che capiscono che essa significa vivere serenamente tutti, è un diritto sia per me sia per l’altro. Considerata ovviamente la diversità e la complessità delle situazioni, la pace è comunque in linea generale volontà di accordo: le parti in causa si devono sedere a un tavolo ed essere pronte a rinunciare a una propria parte di ragione e a una propria parte di interesse personale. Non esiste una possibilità di accordo di pace, nemmeno di cessate il fuoco, se non c’è il coraggio di incontrarsi e di fare ciascuno un passo indietro dalle proprie ragioni o dalle proprie presunzioni. Un passo indietro nell’egoismo e un passo avanti verso l’incontro con l’altro. È l’arte dei piccoli passi, del saper condividere, del riconoscere anche l’esistenza e le possibili ragioni degli altri».
Gli interventi dei bambini e dei ragazzi, introdotti dalla nuova Presidente della Consulta delle Scuole Lucrezia Achilli, hanno ripreso questi temi con riflessioni, poesie, canzoni e cartelloni, ponendo al centro la necessità di fare ciascuno la propria semplice parte nella quotidianità per vivere la pace. E in nome di tanti caduti che furono soldati e che persero la vita nella guerra, ha sempre più senso ricordarci che certe parole vanno vissute e che i popoli devono sentirsi uniti nel ricordarlo costantemente anche ai propri governanti.
Grazie alle associazioni, ai ragazzi e ai cittadini che hanno partecipato alla cerimonia ed hanno condiviso il messaggio della vera unità e della pace.
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