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Anziani maltrattati nella struttura residenziale: sentiti il direttore e gli operatori

FERMANO - La versione del direttore si è concentrata su quanto avrebbe appreso sia direttamente sia da quanto riferito dal personale infermieristico. Un'infermiera avrebbe visto una ferita su una paziente ma non avrebbe assistito a episodi di violenza sugli assistiti da parte degli imputati. Prossima udienza il 7 marzo 2025

 

di redazione CF

Maltrattamenti sugli anziani in una struttura residenziale, finiscono sul banco degli imputati due operatori sanitari. L’accusa è di maltrattamenti aggravati che sarebbero stati commessi su persone fragili ricoverate nella struttura, una residenza protetta dell’entroterra fermano. Oggi, davanti al giudice del tribunale di Fermo Elisa Matricardi, si è celebrata la prima udienza istruttoria dibattimentale del procedimento penale.

A dicembre 2021 il direttore della struttura ha presentato un esposto per chiedere all’Autorità giudiziaria di fare luce su alcune segnalazioni pervenute dal personale infermieristico. Tramite anche le riprese audiovisive estratte da successive intercettazioni ambientali, la Procura della Repubblica di Fermo ha contestato a tre ex-operatori socio-sanitari, dipendenti di una cooperativa esterna ed addetti all’attività nella struttura, delle gravi condotte di violenza psicologica e fisica perpetrate a diversi anziani ospiti della struttura. I fatti contestati dall’accusa sostenuta dal pm, Marinella Bosi, risalgono nel periodo che va dal dicembre 2021 all’agosto 2022, data in cui erano stare richieste ed eseguite delle misure cautelari a carico degli imputati. Le indagini, coordinate dalla Procura, sono state effettuate dai carabinieri del Nas di Ancona e dal Comando provinciale di Fermo. Ad aprile 2024 si era celebrata l’udienza preliminare del procedimento, ed in quella sede uno degli imputati aveva deciso di patteggiare una pena, con il beneficio della “condizionale” subordinato però all’effettuazione di uno specifico percorso di rieducazione, come previsto dalla legge.

Nel filone dibattimentale, i due residui imputati sono ora difesi dagli avvocati Andrea Ciannavei e Fabio Millevolte. Già in udienza preliminare si sono costituiti parte civile l’azienda socio sanitaria gerente la Residenza protetta, con l’avv. Raffella Zuccaro, nonché alcuni degli anziani ospiti ricoverati presso la Rsa, tutelati dai familiari e dal curatore speciale, l’avvocato Stefano Chiodini, rappresentato in aula dagli avvocati Matteo Restuccia e Daniele Cardinali. Si sono costituiti parte civile anche alcuni familiari prossimi congiunti delle vittime medio tempore decedute. A difenderli i legali Paolo Carnevali, Federico Vecchiola, Lucrezia Massacesi, Silvia Mengarelli e Fabrizio Ciucaloni.
All’udienza dibattimentale di oggi è stato innanzitutto ascoltato il direttore della Rsa. Davanti al giudice Elisa Matricardi e al pm, ha ripercorso ampiamente la vicenda e spiegato le ragioni per le quali si era rivolto all’Autorità Giudiziaria. La sua versione si è concentrata su quanto avrebbe appreso sia direttamente sia da quanto riferito dal personale infermieristico. In seguito è stata ascoltata anche un’infermiera operante nella struttura, mentre sono state acquisite le dichiarazioni di altri testi sentiti in sede di indagini preliminari. La donna avrebbe raccontato di aver visto una paziente con una ferita ad un occhio ma, sempre secondo la sua versione, non avrebbe assistito a episodi di maltrattamenti.

«Le anziane e fragili persone offese nostre assistite erano affidate agli imputati per ragioni di cura in un delicato e particolare momento della propria esistenza, ed i gravi fatti in discussione sono stati commessi a danno di soggetti deboli ed indifesi, impossibilitati a difendersi, con delle inaccettabili violenze psicologiche e fisiche, che riteniamo integrino gli estremi dei reati contestati e saranno accertate nel dibattimento, come crediamo sia già emerso in questo avvio di istruttoria» hanno commentato gli avvocati Stefano Chiodini, Matteo Restuccia e Daniele Cardinali dopo l’udienza di oggi. A parlare anche i legali difensori Fabio Millevolte e Andrea Ciannavei: «Il processo è ancora incorso quindi le condotte contestate sono ancora da accertare. Non è emerso nulla che possa confermare l’impianto accusatorio. Comunque fare delle valutazioni è ancora prematuro perché oggi sono stati ascoltati dei professionisti che non hanno assistito a episodi di eventuali maltrattamenti».

La prossima udienza è stata fissata al 7 marzo 2025 per l’ascolto di altri testimoni della pubblica accusa e la verifica delle risultanze delle trascrizioni delle intercettazioni effettuate.

Maltrattamenti sugli anziani nella struttura residenziale, indagati tre operatori

 


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