“Artrite e artrosi: quali le differenze?”. Questo il titolo del secondo appuntamento di “Reuma On Air”, programma radiofonico di divulgazione scientifica che, organizzato con la collaborazione di Amar Marche, intende approfondire e sensibilizzare i cittadini sulle principali questioni e patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. Ai microfoni di Radio Fm1, ieri, in occasione di questa seconda puntata, sono intervenute la reumatologa Antonella Farina, la presidente di Amar Marche, Stella Rosi, e Dina Martufi, fisiatra del reparto di riabilitazione e fisiatria dell’ospedale di Fermo.
La discussione sull’argomento, la differenza tra artrite e artrosi appunto, ha inteso distinguere due patologie che, troppo spesso purtroppo, vengono tra loro confuse.
«C’è una differenza notevole – ha spiegato la dottoressa Farina – ben determinata anche dal punto di vista della patogenesi: sono malattie distinte e completamente separate. L’artrosi è una malattia degenerativa, in cui domina un problema a carico della cartilagine che si consuma e si riduce quindi lo spazio tra le ossa che si articolano. Compare generalmente in età avanzata, tendenzialmente dopo i 50 anni di età, e le cause possono essere molteplici. Tra queste si ricordano il fatto di avere a casa familiari che ne sono affetti, la sollecitazione meccanica, l’obesità».
«L’artrite, invece, – ha proseguito – è un processo infiammatorio e autoimmune in cui il problema è la membrana sinoviale, un tessuto che ricopre l’articolazione e che, a seguito di un processo autoimmunitario, si infiamma. Non ci sono traumi in questo caso, il gonfiore visibile nelle articolazioni in caso di artrite è la conseguenza di un’infiammazione che produce liquido. Può colpire anche persone giovani, non è una patologia della sola terza età e in questo caso dobbiamo parlare di una predisposizione interna e fattori esterni che la innescano. Al di là del capire le cause scatenanti è opportuno diagnosticare e agire prontamente».
Su questa rischiosa confusione si è pronunciata anche la presidente di Amar Marche, Stella Rosi. «L’assonanza tra artrite e artrosi – ha aggiunto – è un grande problema e può portare a quei falsi miti che ci sono su queste malattie. Molto spesso si confonde l’una con l’altra, ma sono patologie diverse con complicanze, cause e cure ben distinte. Ad esempio, mentre per l’artrosi l’assunzione terapeutica non c’è, per l’artrite, invece, ci sono diversi tipi di farmaci. Si tratta di una differenza concettuale enorme ma un nome così simile porta a confondere e a fare confusione».
Un caso specifico, poi, quello della riabilitazione legata all’artrosi dell’anca, è stato analizzato alla fisiatra Dina Martufi. «L’artrosi – ha spiegato – è una malattia collegata solitamente all’invecchiamento anche se ci sono dei fattori che possono scatenare con anticipo la patologia. Un indizio importante sul fatto che abbiamo a che fare con artrosi e non con artrite è la presenza di un dolore, o di un fastidio, molto forte, che però tende a scemare con il riposo e a ripresentarsi dopo un periodo di stimolo e attività dell’articolazione. Questo quadro sintomatologico non è presente in caso di artrite. Per quanto riguarda invece il caso della riabilitazione dall’artrosi dell’anca possiamo dare dei consigli importanti. Oltre alla riabilitazione, per esempio nel caso di coxartrosi, il paziente manifesta dolore e può avere un’andatura claudicante, un bastone a tal proposito può aiutare a tenere l’arto in scarico. Questi suggerimenti, poi, si differenziano in base all’età: per esempio, per i pazienti in sovrappeso sarebbe importante fare una visita dal dietologo e mantenere un’attività fisica moderata nonostante il dolore. Esiste, ancora, una riabilitazione funzionale e totale, che si può coordinare anche allo stretching e ad una rieducazione posturale, in cui si correggono gli schemi motori scorretti. Un’altra alternativa, infine, è l’idrokinesiterapia, che sfrutta le proprietà dell’acqua per accelerare il recupero funzionale. Quando il paziente si sottopone a una visita fisiatrica, viene effettuata una valutazione stilando un programma riabilitativo personalizzato».
Elia Frollà
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