di Giorgio Fedeli
Lo scheletro di Capodarco approda in Consiglio. E sembra proprio “rimanerci”, nel senso che l’evoluzione della vicenda ieri sera, in assise, potrebbe aver vissuto il suo ultimo capitolo, con buona pace dei residenti di via dell’Agricoltura. Nei mesi scorsi, infatti, Cronache Fermane, proprio su input di alcuni cittadini di Capodarco, aveva sollevato il caso di quell’incompiuta. Il Comune, con l’assessore Maria Antonietta Di Felice prima, e col sindaco Paolo Calcinaro poi, aveva di fatto ammesso che l’ente nulla poteva per favorire la conclusione dei lavori. Ma poi era spuntata anche un’ipotesi donazione. E su questo scenario ipotetico, il primo cittadino era stato molto cauto.
La vicenda aveva, nel frattempo, “stuzzicato” la curiosità amministrativa del consigliere comunale Pd, Paolo Nicolai, che sull’argomento ha presentato un’interrogazione. E così si arriva all’assise di ieri. L’assessore Di Felice ha ribadito, nel rispondere ai quesiti di Nicolai, quanto dichiarato a Cronache Fermane, ossia che «l’immobile è nella disponibilità di un proprietario privato il quale ha sicuramente la facoltà di completare l’edificio esistente, ovviamente nel rispetto della destinazione urbanistica, del testo unico sull’edilizia, della legge regionale 17 del 2015 e della normativa vigente che regola la fascia di rispetto dell’elettrodotto. Il privato – ha aggiunto l’assessore – è custode e responsabile del cantiere dell’immobile non ultimato e, salvo sua iniziativa, non ci sono attualmente condizioni ed estremi normativi per un’altra iniziativa pubblica, di demolizione, anche se lo stabile non dovesse essere completato».
«Il tutto con buona pace dei residenti di via dell’Agricoltura – la replica del consigliere Paolo Nicolai – di fatto il Comune non ha, infatti, nulla che bolle in pentola. Da quello che ho potuto apprendere non vi sono ipotesi di acquisizione da parte dell’ente. «Su quello scheletro, dunque, l’amministrazione non ha intenzione di fare nulla, no interventi, no esborsi. I cittadini devono tenerselo così com’è e devono attendere, o meglio pregare, che il privato si muova. Certo è che non rappresenta una bella cartolina per Capodarco».
«Quale futuro per quello “scheletro” a Capodarco?» Lo stand by e le mani legate del Comune
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