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Sicurezza nel Fermano, botta e risposta Saltamartini-Cesetti: «Investimenti e patto per quella urbana» «Costante peggioramento e impegni poi disattesi»

TEMA caldo quello sulla sicurezza nel Fermano. Botta e risposta tra l'assessore regionale e il consigliere regionale: «Piena sollecitazione al Ministero dell’Interno al quale abbiamo trasmesso una richiesta di potenziamento delle strutture di polizia, incluse quelle di polizia penitenziaria». «Quadro in costante peggioramento. Grave che il ministro Piantedosi non abbia sentito l’esigenza di incontrare le autorità fermane durante la sua recente visita ad Ancona. Sui temi della sicurezza nel Fermano, il vicepresidente Saltamartini continua a prendersi generici impegni che, nonostante la sua buona volontà, saranno puntualmente disattesi dal governo Meloni»

Filippo Saltamartini

«La Regione Marche per rafforzare il sistema integrato di sicurezza nei territori ha stanziato quasi 2 milioni di euro (1.904.055,78 euro, ndr) di contributo a favore degli Enti Locali per l’acquisto di dotazioni tecnico-strumentali destinate alla Polizia Locale». Lo ha ricordato il vicepresidente della Giunta e Assessore della Regione Marche con delega a polizia locale e politiche integrate per la sicurezza, Filippo Saltamartini. Il tema è stato affrontato in Consiglio regionale. Saltamartini ha ricordato che «grazie all’importante investimento sono state acquistate telecamere, nuove autovetture, tecnologie per la rilevazione degli incidenti stradali, del tasso alcolemico e dell’utilizzo delle sostanze stupefacenti alla guida, con l’obiettivo di garantire idonei livelli di sicurezza urbana e di prevenzione e contrasto della criminalità».
Si tratta di investimenti in sicurezza «che non hanno precedenti nella nostra regione» ha detto, rammentando di aver effettuato anche «una piena sollecitazione al Ministero dell’Interno al quale abbiamo trasmesso una richiesta di potenziamento delle strutture di polizia, incluse quelle di polizia penitenziaria». Per quanto riguarda gli episodi registrati nel territorio del Fermano il Vice Presidente della Giunta ha spiegato che il 24 luglio scorso, ad Ancona, nella sede di Palazzo Raffaello della Regione Marche, si è tenuto «un tavolo di confronto» presieduto proprio da Saltamartini, alla presenza del Prefetto di Fermo, del Vice Prefetto di Macerata e degli Amministratori dei Comuni di Porto Recanati, Potenza Picena, Civitanova Marche, Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, «con l’obiettivo di porre le basi per la sottoscrizione dei patti per la sicurezza urbana nei territori interessati».
In quell’occasione «ci siamo impegnati a mettere a disposizione 100mila euro» di risorse di parte corrente per ciascuna delle annualità 2024/2025/2026, «per sostenere i Comuni nell’azione di potenziamento del controllo del territorio, di concerto con le Prefetture, e le forze di polizia, per prevenire fenomeni criminali che destano allarme sociale e preoccupazione fra i cittadini. Iniziativa che è in fase di realizzazione, come assicurato dalle stesse Prefetture, tanto che nelle prossime settimane potranno essere sottoscritti i patti per la sicurezza urbana in entrambe le province (Fermo e Macerata)».

Fabrizio Cesetti

Ma non mancano le critiche dall’opposizione, nello specifico dal consigliere regionale Fabrizio Cesetti (Pd): «Quadro in costante peggioramento. Grave che il ministro Piantedosi non abbia sentito l’esigenza di incontrare le autorità fermane durante la sua recente visita ad Ancona. Sui temi della sicurezza nel Fermano, il vicepresidente Saltamartini continua a prendersi generici impegni che, nonostante la sua buona volontà, saranno puntualmente disattesi dal governo Meloni. E’ la storia di questi ultimi quattro anni, durante i quali ci siamo ritrovati a vivere una situazione arrivata al limite del paradossale: più il consiglio regionale approva all’unanimità risoluzioni basate sulle mozioni da me presentate per chiedere il potenziamento dei presidi di polizia, più si aggrava l’emergenza criminalità che ormai pervade la nostra provincia dalla costa all’entroterra. Basti citare, solo per restare agli ultimi giorni, a quanto avvenuto con il colpo allo stabilimento Fendi e alle scene da far west che ne sono seguite per capire che questo territorio non è più solo prigioniero di insopportabili fenomeni di microcriminalità, ma ormai preda anche di azioni verosimilmente riconducibili a vere e proprie organizzazioni malavitose» incalza il consigliere Cesetti a margine della seduta odierna del consiglio che ha discusso la sua interrogazione sull’emergenza sicurezza nella provincia di Fermo.

«I dati riportati dalle statistiche nazionali del Ministero dell’Interno sui delitti commessi e denunciati – aggiunge il consigliere dem – collocano la provincia di Fermo al 58° posto, che vale al nostro territorio la maglia nera delle Marche per quanto concerne la sicurezza. Dati che si traducono nelle ansie, nelle paure, nelle angosce di tante famiglie e tanti cittadini per bene che hanno perso la serenità. Tutto ciò, solo perché l’assenza dello Stato, nonostante la meritoria attività sul campo delle poche forze dell’ordine presenti, permette a questi delinquenti di agire impunemente».

«La settimana scorsa – attacca Cesetti – il ministro dell’Interno Piantedosi ha fatto una visita nella nostra regione, soffermandosi ad Ancona. Possibile che non abbia sentito l’esigenza di fare un passaggio a Fermo per incontrare il prefetto e il questore, al fine di capire come intervenire per dare una risposta all’emergenza sicurezza nel nostro territorio, a partire dal potenziamento degli organici delle forze dell’ordine e l’istituzione di un presidio fisso di polizia a Lido Tre Archi come richiesto dal consiglio regionale? Viene da pensare che Piantedosi non sia a conoscenza neppure dei dati elaboratori dal suo Ministero. Ma mi chiedo pure se sia possibile, vista la situazione, che nessun esponente della giunta regionale, a partire dal presidente Acquaroli, abbia avuto la sensibilità di invitare il Ministro a dedicare un paio d’ore del suo tempo a un incontro con le autorità fermane. Pare evidente che la filiera istituzionale del centrodestra è destinata ad arrestarsi irrimediabilmente alle porte della provincia di Fermo».


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