di Alessandro Luzi
La Corte d’Appello di Grenoble ha condannato a sei mesi Sohaib Teima per maltrattamenti. E’ stata dunque confermata la sentenza di primo grado. Questa la decisione del giudice durante l’udienza di oggi presso il tribunale della località francese. Durante la requisitoria la procura generale aveva chiesto la condanna a 18 mesi.
Il fascicolo era stato aperto a seguito della denuncia formulata dalla sua ex Auriane Nathalie Laisne, 22 anni, trovata morta il 5 aprile in una chiesetta diroccata di Equilivaz a La Salle, in Valle d’Aosta. I fatti contestati vanno dal 2022 al 2024. Secondo l’accusa il giovane fermano avrebbe picchiato la ragazza, provocandole la frattura del naso. Poi avrebbe convinto la sua ex a ritirare la denuncia. Una versione smentita dall’imputato, oggi difeso in aula dal legale Antoine Barret. Durante il processo, l’avvocato ha presentato alcune email inviate dalla ragazza in cui avrebbe chiesto scusa a Teima. Inoltre avrebbe ammesso che la querela sarebbe stata formulata a seguito delle pressioni di suo padre. Ora la difesa avrà 10 giorni di tempo per presentare ricorso. Un’ipotesi remota in quanto di fatto il ragazzo ha già scontato la pena e desidererebbe rientrare in Italia.
Sul fronte italiano si attende la richiesta della procura di Aosta per estradare il ragazzo. Probabilmente i tempi di attesa non saranno lunghi visto che la custodia cautelare in carcere terminerà a dicembre. La data del rientro in Italia dovrebbe essere quindi imminente. Al momento il giovane si trova nel carcere di Grenoble dall’11 aprile. Su di lui pende l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione. Ad attenderlo in Italia la mamma Atika Choukri ed i legali Lucia Lupi e Igor Giostra. Gli avvocati ancora non hanno avuto modo di parlare direttamente con il 21enne. Il ragazzo ha respinto ogni accusa a suo carico e sin dal primo momento si è dichiarato innocente. Intanto proseguono le indagini coordinate dalla procura di Aosta per fare luce sul delitto di Auriane e stabilire quanto accaduto tra il 26 e il 27 marzo (data in cui sarebbe avvenuto l’omicidio).
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