Accusati di aver allestito una discarica abusiva nell’area di proprietà, assolti padre e figlio. Questa la decisione del giudice del tribunale di Fermo, Roberta Pilotti. Si è concluso, dunque, il procedimento penale a carico di due imprenditori di Grottazzolina, padre e figlio. Entrambi erano stati rinviati a giudizio e, mercoledì 13 novembre, il giudice posto la parola fine, decretando l’assoluzione nei confronti del figlio. Anche il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato per l’infondatezza delle accuse.
La vicenda risale al 2020 da un sopralluogo della Guardia di Finanza, dell’Arpam e dalla successiva segnalazione nel 2021 della Polizia locale del comune di Grottazzolina alla Procura della Repubblica di Fermo. La Procura aveva così disposto prima il sequestro dell’area, successivamente il rinvio a giudizio del proprietario, il padre, e poi del figlio, legale rappresentante della società che esercitava in loco l’attività di produzione di laterizi.
I due imputati, difesi dall’avvocato Giulio Cola, hanno prima ottenuto dal tribunale di Fermo, riunito in composizione collegiale, il dissequestro dell’area, poi l’assoluzione del proprietario e infine anche quella del figlio.
«A seguito delle accuse mosse, dei numerosi accessi, delle ispezioni conseguenti e di tutti gli immaginabili problemi amministrativi successivi, siamo stati costretti a chiudere l’attività e ad interrompere le pratiche per la totale ristrutturazione dell’area, con notevoli danni materiali e d’immagine» è quanto affermato dai due imprenditori. Entrambi «si chiedono oggi chi pagherà per i danni subiti. Siamo intenzionati a rivalersi contro i soggetti a vario titolo coinvolti nella denuncia rivelatasi infondata e che ha impegnato immotivatamente la giustizia in diversi processi. Vogliamo riabilitare la nostra immagine nei confronti dei concittadini all’oscuro degli esiti dei giudizi».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati