di Francesco Silla (foto Simone Corazza e Francesco Silla)
Questa mattina, a Fermo, è stata celebrata la prima giornata regionale delle vittime del dovere. La mattinata si è sviluppata in due momenti, per ricordare chi ha dato la vita indossando la divisa della polizia di stato, ma anche per chi ogni giorno svolge la propria professione nel senso di legalità.
Il primo momento cerimoniale si è tenuto alle ore 9 alla Questura di Fermo, dove, alla presenza del vicepresidente della regione Filippo Saltamartini, del prefetto Edoardo D’Alascio e del questore Luigi Clemente, a fare gli onori di casa, insieme ai sindaci del territorio, è stata depositata una corona d’alloro in ricordo delle vittime del dovere nel piazzale della questura.
Don Adam Baranski, cappellano della Polizia di Stato, ha poi recitato una preghiera per commemorare i caduti. Presenti alla cerimonia anche i familiari di Giovanni Ripani, poliziotto originario di Marina di Altidona, che ha perso la vita durante un’operazione investigativa a Milano contro la banda capeggiata da Renato Vallanzasca. Anche i familiari hanno depositato un mazzo di fiori in suo ricordo.
La cerimonia è poi proseguita all’auditorium San Filippo Neri, in corso Cavour, con il saluto delle autorità e un dialogo sull’importanza dell’impegno giornaliero delle forze dell’ordine.
«Un momento in ricordo delle vittime del dovere di tutte le professioni, che si sono immolate per difendere la legalità e per portare avanti il loro dovere – ha spiegato il vicepresidente della regione Marche Filippo Saltamartini nelle vesti anche di assessore regionale alla Polizia locale e alle politiche integrate per la sicurezza – Un percorso sulla memoria che nasce dal 1992, dopo le stragi di Capaci e Via d’Amelio. Li scopriamo che ci sono gli eroi, persone che nonostante il pericolo, rispettano e svolgono il loro dovere. Questo percorso porta fino a questa legge regionale che vuole ricordare l’impegno per il funzionamento statale».
«È stato un onore accogliere dalla Regione la proposta di organizzare questa giornata. Dobbiamo raccogliere il testimone da coloro che – le parole del prefetto Edoardo D’Alascio – sono stati e continuano a essere vittime del dovere. Dobbiamo agire quotidianamente e dimostrare di essere i loro testimoni, per dare testimonianza dei loro valori. Abbiamo l’obbligo di tramandarli per mantenere queste persone ad esempio per i giovani. La giornata di oggi è una testimonianza della vicinanza giornaliera che abbiamo nei confronti delle famiglie delle vittime».
Ha preso la parola poi la senatrice Elena Leonardi: «È una giornata importante e non solo simbolica che spero venga aperta in futuro anche alle scolaresche. Deve essere ristabilita la tutela e il rispetto per le forze dell’ordine, che non servono uno Stato astratto, ma tutti noi».
In chiusura il questore di Clemente ha aggiunto: «Le azioni di questi eroi inconsapevoli seguono la cultura del servizio. Si parla di giovani a cui viene interrotto il progetto di vita, perché, ogni giorno, hanno scelto di servire lo Stato. È una giornata semplice con lo scopo di sottolineare e cementare la memoria».
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