Cocente delusione, ma anche un piano dare un futuro al territorio incontrando il presidente del Consiglio dei Ministro, ed ammirazione per i lavoratori della Beko di Comunanza che ieri, di fronte alla notizia della chiusura dello stabilimento a fine 2025 e che si è diffusa rapidamente, hanno continuato a lavorare ricevendo anche un plauso del direttore del sito.
Questi i punti salienti toccati durante in Consiglio comunale straordinario convocato d’urgenza – «avremmo voluto invitare tutte le istituzioni e gli altri sindaci dell’area montana, ma lo faremo, e non solo» – dal primo cittadino di Comunanza Domenico Sacconi.
LA DELUSIONE – «Tra i primi impegni, appena il nostro insediamento – ha detto Sacconi – c’è stato quello di partecipare ai tavoli del Mimit e poi di mantenere i contatti con i vertici aziendali ma anche governativi, per avere sempre il polso della situazione. Fino all’incontro dell’8 novembre, abbiamo sempre avuto rassicurazioni. Dal penultimo tavolo non siamo usciti soddisfatti, ma confortati dall’attesa per il 20 novembre, data in cui con l’azienda si sarebbe dovuta intavolare una negoziazione. Invece le cose ieri si sono svolte diversamente».
LA REAZIONE – «Quanto annunciato – sono sempre le parole del primo cittadino – è un fatto di assoluta gravità non solo per i lavoratori che perderanno il posto di lavoro ma anche per l’intero territorio. Pertanto stamattina abbiamo deciso di formare una delegazione, di cui faranno parte il Governatore delle Marche Acquaroli con gli assessori regionale Stefano Aguzzi e Andrea Antonini, il sottosegretario di Stato Lucia Albano, il Commissario Sisma Guido Castelli. Chiederemo un incontro con il presidente del Consiglio dei Ministri in persona.
Dobbiamo avere due certezze, nel breve e nel lungo periodo. Intanto che il Governo attui ogni azione per fermare i licenziamenti in ragione del cosiddetto golden power.
E, parallelamente, che si mettano in campo strumenti volti a rendere appetibili i nostri territorio dal punto di vista industriale. Ci deve dire chiaramente se queste zone sono destinate a diventare dormitorio o restare il terzo polo industriale del Piceno e che si espande su tre province. Se dobbiamo sopravvivere o vivere dignitosamente».
NO ALLE BARRIERE POLITICHE – «In questa battaglia – ha esortato Sacconi ha esortato Sacconi, trovando piena condivisione nel gruppo minoranza consiliare – dobbiamo accantonare ogni divergenza politica ed andare tutti nella stessa direzione. Ringrazio l’onorevole dem Augusto Curti per la sua interpellanza urgente al Mimit spero anzi che la maggioranza lo appoggi. Qui c’è bisogno della piena condivisione nel tracciare la strada».
L’onorevole piceno ha chiesto al ministro di avviare ogni iniziativa per scongiurare la chiusura di Comunanza, di ottenere garanzie da parte dell’azienda circa il mantenimento dei livelli occupazioni e di chiarire i contenuti e l’operatività del golden power, il cui esercizio può rappresentare un fattore strategico per il buon esito della trattativa.
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sono molto scettico che questa compagine politica prenda in seria considerazione la chiusura della Beko ,non è nel loro dna ,al limite daranno un pò di C.I.G.S. e chi si e visto si è visto,Comunanza si spopolerà e gli stabilimenti resteranno cattedrali nel deserto e la multinazionale porta a casa in know how.
Tutto questo nonostante il rumore che potranno fare i politici locali.