Sabato 23 ricorrono 50 anni dalla scomparsa di padre Giuseppe da Sant’Elpidio (al secolo Giulio Bocci), il frate cappuccino “apostolo delle vocazioni” dichiarato venerabile lo scorso anno da papa Francesco.
Per ricordarlo la Parrocchia di Sant’Elpidio ed alcune associazioni locali hanno previsto alcune iniziative. La prima venerdì 22: alle ore 21.15 nella sala Giovanni Paolo II il padre cappuccino Lorenzo Carloni, vice postulatore della sua causa di beatificazione, terrà una conversazione sulla figura e l’opera di padre Giuseppe, aggiornando sul processo che tutti si augurano lo porterà alla dignità degli altari.
Nato alla Corva, allora frazione di Sant’Elpidio a Mare nel 1885, Giulio Bocci entrò giovanissimo nei cappuccini, ordinato sacerdote prendendo il nome di padre Giuseppe da Sant’Elpidio. Cappellano militare, decorato al fronte, dopo importanti incarichi in diversi conventi delle Marche, fu destinato a Pesaro, dove rimase fino alla morte, il 23 novembre 1974. Apprezzato per la sua umiltà dalla gente, fondò nel 1930 l’Opera delle Vocazioni francescane, anticipando di oltre dieci anni la decisione di Pio XII di assecondare l’esigenza vocazionale.
Visse gli anni pesaresi perseguendo il grande progetto di una nuova missione evangelizzatrice, senza però allontanarsi dalla gente, la più umile, che ancora in vita lo considerava un santo, lo ascoltava, ne seguiva le ammonizioni, ne godeva il sorriso. Nella Casa francescana di Pesaro che edificò con grandi sacrifici, diresse quel progetto che, a 90 anni dalla sua ideazione, vive quelle anticipazioni profetiche al centro delle preoccupazioni della Chiesa del terzo millennio.
Altre manifestazioni per ricordare padre Bocci si terranno alla Corva sabato 23 (Messa alle 18.30 nel Santuario) e in Collegiata a Sant’Elpidio a Mare con una Messa solenne presieduta da padre Fabio Lorenzoni, provinciale dei cappuccini delle Marche.
Nell’immagine:
padre Giuseppe da Sant’Elpidio
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati