«L’annunciata disdetta dell’affitto dell’immobile di proprietà della Parrocchia che ospita la scuola dell’infanzia di Casette d’Ete, ed il conseguente trasferimento presso la scuola primaria Della Valle, da parte del Comune, ci vede sorpresi ed apre al contempo numerosi interrogativi e perplessità». Il Partito Democratico di Sant’Elpidio a Mare torna a far sentire la propria voce. E lo fa su un caso che sta facendo discutere la città.
«Ripercorrendo le vicende recenti, troviamo un contratto d’affitto stipulato nel 2017 per sei anni dall’amministrazione Terrenzi, a seguito, dell’impegno della Parrocchia alla messa a norma della struttura. Anche allora polemiche sull’opportunità di lasciare la scuola in quei locali. Ricordiamo le proteste dell’allora consigliere di opposizione Greci. Da allora, tra lavori fatti ed deroghe, si è arrivati nel 2023 al rinnovo del contratto in essere. E qui nascono i primi interrogativi. Se la struttura non era a norma, perché si è proceduto al rinnovo senza pretendere l’esecuzione dei lavori necessari? Inoltre, perché rinnovare per un solo anno? Peraltro con scadenza dicembre, senza nemmeno arrivare alla fine dell’anno scolastico? È evidente che l’amministrazione Pignotti/Greci intendeva lasciare la struttura. Chiediamo all’ex “barricadero” Greci cosa è cambiato una volta diventato vicesindaco con delega ai servizi sociali e scuola, rispetto a quando era consigliere di minoranza? Se questo era il “progetto “, ci chiediamo perché procedere con assoluto silenzio nei confronti della Parrocchia locataria, della direzione scolastica interessata, dei cittadini di Casette d’Ete e del Consiglio Comunale di Sant’Elpidio a Mare? Quest’ultima è una domanda retorica, visto che con analogo silenzio si è proceduto un pò su tutto da parte dell’amministrazione Pignotti/Greci, dalla vicenda “bretella di Bivio Cascinare” a quella sulla chiusura è riapertura del ponte sull’Ete sempre a Casette d’Ete, ed ancor prima, sulla vicenda hackeraggio e appalti che ha visto coinvolto l’ex assessore Maurizi.
Ma se questa era l’intenzione, e se, come sembra, l’alternativa era la scuola Della Valle, perché non c’è una delibera, presa per tempo, fin dal rinnovo del contratto, che prevedesse le modalità di trasferimento, le spese da affrontare e l’ipotesi progettuale di sistemazione delle scuole, anche con l’eventualità di un ampliamento?
Non ci vengano a dire che è “colpa del Commissariamento “, perché non ci si risolve a fare una operazione del genere in prossimità della scadenza del contratto! Peraltro, ciliegina sulla torta, apprendiamo che il canone di affitto non sarebbe stato mai pagato alla Parrocchia. Se così fosse sarebbe inqualificabile. Questa soluzione, ad una prima analisi, porterà a due scuole monche. La primaria perderà la biblioteca, l’aula gruppi, utilizzata per il sostegno ai disabili di tutto il territorio e per le lezioni alternative agli extra-comunitari, particolarmente numerosi in una realtà industriale come Casette d’Ete, oltre al laboratorio tecnologico attrezzato con i fondi del Pnrr (e ci chiediamo se non saranno richiesti indietro i finanziamenti stessi). Le aule così ricavate ospiteranno la scuola dell’infanzia, che sarà priva della sala dormitorio e della mensa, che non è dato sapere come sarà ovviata. Aspettiamo i chiarimenti dovuti da parte degli ex amministratori Pignotti e Greci, ma al contempo chiediamo al commissario Prefettizio di trovare una soluzione con la Parrocchia, per arrivare almeno a fine anno scolastico e lasciare alla nuova amministrazione tempo e modo di decidere per il meglio».
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