di Pierpaolo Pierleoni
Sono arrivati in molti, ieri sera al salone parrocchiale di Casette d’Ete, per l’assemblea pubblica convocata dai rappresentanti dei genitori della scuola infanzia e primaria, preoccupati dall’annunciata chiusura del plesso Casette colorate di via La Masa, che dovrebbe portare i bambini a trasferirsi alla primaria Della Valle di via Gioia. Per opporsi a questa decisione è stata avviata una doppia raccolta di firme: una aperta a tutta la comunità, l’altra ristretta ai genitori, con una diffida, preparata dall’avvocato Francesco Petrelli, che espone dubbi sull’accorpamento per l’adeguatezza degli spazi e il benessere dei bambini.
In apertura di incontro, sono intervenuti rappresentanti dei genitori in Consiglio d’istituto ed insegnanti, per ripercorrere le ultime settimane, partendo dal sopralluogo effettuato alla Della Valle da funzionari del Comune, che hanno verificato se ci fosse la disponibilità di spazi sufficienti ad ospitare i bambini della scuola infanzia. «Un sopralluogo senza preavviso, realizzato frettolosamente all’ora della ricreazione quando c’erano aule vuote, che invece nel corso della giornata servono per le attività didattiche, come per i bambini che non frequentano l’ora di religione» racconta una maestra. Tra i timori, il disagio per la condivisione di spazi comuni, dai bagni alla palestra
I rappresentanti uscenti del Consiglio d’istituto (le elezioni per il rinnovo delle cariche si svolgeranno tra domani e lunedì) spiegano di aver saputo dell’ipotesi trasferimento «poco più di una settimana fa, è stata appena ventilata verso la fine della riunione, la dirigente ha accennato a questa ipotesi spiegando di non conoscere i motivi del trasloco, si sapeva solo della scadenza del contratto d’affitto per la scuola a fine 2024. Nel frattempo sono usciti i primi articoli di stampa. Sappiamo che giovedì di questa settimana la Commissaria prefettizia ha incontrato la dirigente dell’Istituto scolastico, le è stato confermato che lo stabile della scuola infanzia non è idoneo e si stanno valutando soluzioni alternative. Non sappiamo altro».
L’avvocato Francesco Petrelli, genitore di uno degli alunni della primaria, ha ricevuto mandato di preparare la lettera di diffida da sottoporre alla firma dei genitori. «Da padre ho scelto la scuola Della Valle per mio figlio considerandola un’eccellenza locale e come ogni genitore, cerco di garantirgli le migliori opportunità. Da avvocato, senza cercare capri espiatori, ho analizzato le precarietà di questa scelta. Si rispettano le normative sulla scuola e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro? Se con l’ipotesi prospettata ci sono delle carenze in questo senso, allora c’è la possibilità che i cittadini si facciano controllori e strumenti di legalità. E ancora: si rispetta l’inclusione? Le aule che verrebbero utilizzare non sono vuote, servono per una formazione, utile a bambini con disabilità o a chi non frequenta l’ora di religione. La diffida serve a chiedere conto alle istituzioni delle loro azioni, abbiamo diritto a ricevere chiarimenti dettagliati sulle ragioni di questa scelta e su come saranno organizzati gli spazi e gestite le emergenze in caso di accorpamento. Se non riceveremo risposte soddisfacenti ci riserviamo di interessare la Procura della Repubblica e l’Ast». Il legale chiude con l’auspicio che anche la famiglia Della Valle intervenga. «Loro donarono con un gesto di grande generosità la scuola alla comunità di Casette d’Ete e pensiamo abbiano il desiderio che quel dono sia valorizzato e non svilito».
«La scuola infanzia serve a Casette d’Ete – si è concluso in chiusura di assemblea – Ha sempre funzionato bene, tant’è che non ha mai subito il calo di iscrizioni che invece si è registrato in altri plessi. Ci batteremo perchè la nostra comunità non sia impoverita di un servizio importante. Allo stesso tempo vogliamo difendere la scuola Della Valle, ci è stata donata un’eccellenza e non vogliamo finisca all’italiana, con una soluzione arrangiata che scontenterà tutti».
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