di Giuseppe Fedeli *
Noi, e i giorni che passano…
Guardiamo le cose passare, mentre stanno.
Gli anni, condensati in ricordi, le rughe, che tracciano le ininterrotte vie di fuga dalla vita, lo sguardo non più attento, anzi, spietato, che ci rimanda lo specchio. I giorni si susseguono ai giorni, le ore alle ore, i minuti ai minuti, gli attimi ne disegnano la circonferenza. La parabola dell’esistere in un cerchio, fatto di spicchi in bianco e nero, che si giustappongono ad altri, colorati di gioie fugaci, o adombrati di tristezza, quando non lacerati da un grido munchiano. È la vita. Che esalta e rovescia dai troni, premia e castiga. La palma del martirio è un serto di alloro, che cinge il capo del guerriero, all’agognato traguardo. Nascoste sono le vie del fato, oracolari, mesmerici i segni. Semi da far fruttificare, inverni riscattati da un volo a perdersi…
Chissà perché il sonno ci preserva da ogni ambascia.
* giudice
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