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Tumore al seno, lo specialista Capponi: «Le donne hanno imparato il valore della prevenzione»

MACERATA - E' il responsabile del servizio senologia del polo Medica di Pieridipa. «Fino a 30 anni fa se si fosse scoperto un tumore mammario sarebbe stata una situazione molto pesante, adesso si può parlare sempre più spesso di guarigione. Svogliamo i controlli con mammografie ed ecografie in modo da avere la completezza dell'esame» (Promo)

Il medico Marco Capponi, specialista in radiodiagnostica

Ogni anno in Italia più di 55mila donne ricevono una diagnosi di tumore maligno mammario, tumore al seno che rappresenta il 29% di tutti quelli che riguardano il genere femminile, circa una donna su otto può esserne colpita nell’arco della vita. Il centro Medica di Piediripa ha affidato il servizio senologia a Marco Capponi, medico chirurgo specialista in radiodiagnostica, espertise in diagnostica mammografica ed ecografia multidisciplinare, in passato responsabile Uos senologia diagnostica Ast 3 Macerata.

Dottor Capponi, qual è il suo curriculum ed esperienza professionale.

«Ho lavorato per 38 anni in strutture pubbliche ospedaliere da specialista in radiologia, medico chirurgo specializzato in radiodiagnostica e mi sono dedicato alla senologia diagnostica in tutti questi anni di professione. Esami approfonditi per giungere alla diagnosi conclusiva. La senologia ha sì l’esame mammografico che va fatto nelle donne che vanno dai 30-40 anni fino a quando si può, perciò anche dopo i 70 anni è consigliato proseguire nel programma di prevenzione. Va fatto ogni due anni se non c’è una familiarità per la patologia neoplastica della mammella, altrimenti se ci sono casi in famiglia di tumore mammario la frequenza degli esami è annuale».

L’informazione è fondamentale per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore al seno.

«Informazione e prevenzione sono decisivi per il tumore mammario. Purtroppo è il tumore che colpisce più frequentemente le donne. La diagnostica ha fatto passi da gigante: fino a 30 anni fa se si fosse scoperto un tumore mammario sarebbe stato una situazione molto pesante. Oggi grazie alle nuove tecnologie ed agli approcci che si attuano il tumore si scopre in dimensioni molto piccole, spesso sotto al centimetro di dimensioni. La mammografia riesce a svelare patologie microscopiche, parliamo di microcalcificazioni; quindi, andiamo alla ricerca di calcificazioni più piccole di un millimetro. Si riesce così a diagnosticare una forma neoplasica negli stadi iniziali e ciò comporta un miglioramento della vita, cure che non necessitano del ricorso ad una chemioterapia. Per cui tramite la diagnostica arriva sul tavolo operatorio solo chi ha davvero necessità di un intervento chirurgico. Adesso si può parlare sempre più spesso di guarigione delle donne colpite da questo tumore».

Il centro Medica che apparecchiature mette a disposizione delle donne per i controlli senologici?

«Effettuiamo mammografie ed ecografie con visita senologica perché l’esame ha così una completezza. Alcuni tipi particolari di neoplasia non sono individuabili al solo esame mammografico. Si calcola che circa un 20% dei tumori non sono visibili con la mammografia, per cui dobbiamo avere ausilio di altre apparecchiature come l’ecografo oppure una risonanza magnetica con contrasto che ci dà una panoramicità di tutta la mammella e riesce spesso a chiarire completamente il quadro diagnostico».

La visita senologica in cosa consiste?

«Oltre alle pazienti con malattia senologica già diagnosticata, è necessario consultare il senologo in caso di presenza di noduli, secrezioni dal capezzolo, stati infiammatori e/o dolorosi che interessano una o entrambe le mammelle».

Quali sono le paure che vede nelle pazienti che arrivano qui a fare i controlli al seno?

«Le donne sono diventate negli anni bravissime, hanno imparato molto bene il valore della prevenzione e quindi si controllano molto più spesso degli uomini che sono più paurosi. I timori sono quelli di arrivare in piena salute, in quanto una piccola neoplasia mammaria non dà sintomi evidenti, poi nel corso dell’esame si trovano questa spiacevole novità. La nostra difficoltà è affrontare la paziente e parlare con tutte le cautele del caso perché ogni donna è un caso a se e comunicare una diagnosi del genere deve essere fatto con estrema accortezza nei dettagli».

Casi particolari di donne con seno molto piccolo o molto grande, come si procede?

«Non tutte le mammelle sono uguali e noi medici radiologi parliamo di “seni densi” quando incontriamo una mammella con componente ghiandolare molto rappresentata. In questo caso è sempre opportuno associare alla mammografia anche l’indagine ecografica».

 

Come lavora l’equipe del centro Medica su questo fronte specifico della senologia?

«Qui c’è una collaborazione totale. L’idea con cui è stata concepita questa struttura è di avere un’ultra specializzazione per ogni settore. Io mi dedico alla senologia, ci sono altri specialisti che fanno la neuroradiologia, altri che fanno la total body di torace e addome. Ognuno ha un ambito per essere al top nel proprio settore di competenza».

 

A cosa tende oggi, e guardando al futuro, la ricerca nel tumore al seno?

«La ricerca sta migliorando soprattutto nella genetica. Il futuro sarà l’ingegneria genetica e scoprire cosa porta alla neoplasia: ci sono approcci clinico-laboratoristici che tendono a darci uno screening della malattia, però siamo agli albori di questo aspetto».

(Medica ringrazia Sergio Conti, consulente finanziario Banca Generali Private (sergio.conti@bancagenerali.it) per il sostegno reso alle nostre iniziative. Per informazioni consultare il sito www.medicamarche.it e i canali Facebook, Instagram e YouTube).

 

(servizio promoredazionale)


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