di Silvia Ilari e Matteo Achilli
Fusione sì, fusione no? Nell’area del distretto del cappello, il dibattito è pronto a essere riaperto. Tra i maggiori fautori del sì tra i Comuni c’è l’imprenditore Amedeo Antinori, che già in passato si è speso in tal senso. Proprio Antinori, e una piccola delegazione, tra cui il sindaco di Montappone Mario Clementi, sono reduci dalla trasferta al congresso nazionale dell’Anci tenutasi dal 20 al 22 novembre, dove si è parlato anche di questo argomento.
«Già dal 2009 ho provato a seminare l’idea della fusione fra i tre Comuni del cappello, ma non andò a buon fine. Ora vorrei provare a riaccendere questo treno, che potrebbe essere l’ultimo. A Torino abbiamo avuto modo di ascoltare diversi interventi sull’argomento, fatti da alcuni esperti e anche da Sindaci di realtà nate da fusioni. La sensazione è che nel breve futuro se non saranno i Comuni a prendere l’iniziativa, ci sarà la possibilità di veder arrivare un decreto legislativo a mettere tutti d’accordo. Credo, dunque, che sia meglio anticipare i tempi piuttosto che subirli. Fondersi tra piccoli Comuni significa diventare più grandi, poter essere competitivi, sviluppare il marketing territoriale, migliorare i servizi alla cittadinanza, senza dimenticare i vantaggi della partecipazione ai bandi e molto altro. Prossimamente vorremmo organizzare un incontro con i sindaci e un rappresentante della Fccn – Fusione Comuni Coordinamento Nazionale, questo potrebbe essere il primo step, poi bisognerà puntare molto sulla comunicazione con i cittadini ed avvicinarli gradualmente all’idea di questa fusione».
QUI MONTAPPONE
Sindaco Mario Clementi, quali impressioni a caldo dopo Torino?
«La mia impressione è che bisogna andarci con i piedi di piombo perché non bisogna forzare nessuno, ma c’è soltanto da verificare un po’ il tutto. Naturalmente è la prima volta che l’Anci organizza proprio un convegno sul tema della fusione, quindi evidentemente l’argomento è sentito. Ora, in questa prima fase, l’intenzione è coinvolgere gli altri sindaci (di Monte Vidon Corrado e Massa Fermana n.d.r.), vedendoci in riunione. Vorrei convocarla il 13 dicembre, alle 18 in Comune, se sono disponibili per quella data. L’idea è quella di coinvolgere anche esperti Fccn, tra cui Federico Gusmeroli, che si occupa proprio di associazionismo intercomunale».
Ci sarebbero vantaggi concreti, secondo lei?
«Sì. Ci sarebbero comunque molte cose da sistemare lungo il percorso, tutti dovranno avere gli stessi servizi. Ci hanno detto che, per esempio, se la fornitura del servizio d’immondizia scade in date diverse nei vari Comuni, ognuno resta con il proprio fino alla singola scadenza e poi ci si adegua con un servizio comune. In merito ai contributi economici, prima venivano erogati per dieci anni, ora per quindici. Ci sono tante sfaccettature ma, da ciò che ho capito, da uno a 100, se i vantaggi sono 90, gli svantaggi 10. In generale, potrebbe essere un’opportunità per l’intero distretto del cappello».
Magari potrebbe essere utile parlare con altri rappresentanti di Comuni marchigiani che hanno già fatto questa scelta.
«Sì, certo. Vorrei invitarne due per un confronto infatti».
Consiglio e sindaco, quindi, sarebbero unici.
«Esatto, i mandati attuali scadranno nel 2029, quindi non prima di quell’anno se mai ci fosse parere favorevole per la fusione. Prima occorre parlarne tra noi amministratori, poi eventualmente indire assemblee pubbliche con i cittadini per poi arrivare a un referendum».
Se un Comune tra voi tre dicesse no, potreste effettuare una fusione solo tra due?
«Sì, si può, è previsto purché i Comuni siano confinanti».
L’ultima tappa prevista dalla legge è il referendum. Al di là di questo, tra alcuni suoi cittadini ha ascoltato opinioni informali? Qual è il suo sentore?
«Io sento positività. Certo, la riunione che faremo sarà solo il primo passo e non sarà l’ultima. Al momento non è stato fatto nulla in concreto. Se concordassimo sulla fusione, sarebbe comunque un processo lungo, c’è anche tanta burocrazia dietro».
QUI MONTE VIDON CORRADO
Come Clementi, il sindaco di Monte Vidon Corrado Elio Vincenzi è possibilista, ma anche lui vuole procedere a piccoli passi, ascoltando l’opinione di tutti gli attori coinvolti: «Quello della fusione è un tema di cui si parlava già venti anni fa quando ero vicesindaco. Un tema sul quale andare cauti e da valutare bene. Innanzitutto, bisogna sentire il parere dei cittadini, non può essere l’amministrazione a decidere per tutti. Se i cittadini sono favorevoli si può iniziare a ragionare insieme agli altri comuni. Io intanto partirei da un’unione dei servizi, come la raccolta differenziata, la scuola e altri, che possono aiutare ad abbattere alcuni costi».
Un’ulteriore opinione che avrà il suo peso dal lato amministrativo è quella di Gilberto Caraceni, sindaco di Massa Fermana con cui ci confronteremo nei prossimi giorni. Anche per lui la priorità, al di là di quale sarà la decisione che prenderà, è «tutelare l’interesse dei cittadini».
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