di Maikol Di Stefano
Mauro Repetto travolge Porto Sant’Elpidio. Lo spettacolo “Alla ricerca dell’uomo ragno” fa registrare il sold out al teatro delle Api. Un fiume in piena tra i successi degli 883, un viaggio negli anni ’90 che racconta la storia di due ragazzi: capaci di partire da Pavia e arrivare a diventare icone di un’intera generazione. Nessun astio verso l’amico Pezzali, anzi sipario che si apre e Repetto racconta subito di averlo rivisto solo quattro/cinque giorni fa. Il pubblico accenna un battito di mani, si ferma e lui rompe gli indugi: «No no, ma potete applaudire sul nome Max, siamo molto amici». Da lì in poi, dopo anni di silenzio, frasi accennati e teorie, Repetto racconta la sua visione degli 883. Li canta e non li balla solo. Parla di quel rapporto nato in una cantina con «l’uomo che gli ha cambiato la vita».
Riporta tutto in stila favola, non tralasciando alcuno dei personaggi dell’epoca da Jovanotti (il primo a portarli su un palco come “I Pop”) passando per il mitico Franchino di Radio Dj, Linus, Amadeus, Fiorello e soprattutto Claudio Cecchetto. Repetto canta e racconta, coinvolge il pubblico e spiega come quel bisogno di cercare il “Nord sud ovest est” sia stato alla base della separazione con Pezzali.
«Non ho mai lasciato gli 883, non ho mai lasciato Max, avevo solo bisogno di seguire un altro sogno. L’american dream». Dice durante una parte del proprio monologo. Un viaggio all’interno di sé stesso che termina con la consapevolezza del Mauro di oggi. «L’unica cosa che abbiamo sbagliato io e Max è stato il titolo di quel brano perché nessuno può uccidere l’uomo ragno che è in noi». Sul palco poi arrivano il sindaco Massimiliano Ciarpella, l’assessore Elisa Torresi ed il consigliere regionale Andrea Putzu per omaggiare lo stesso artista con un cimelio che porta l’effige della città di Porto Sant’Elpidio. «Grazie mille a tutti, spero di rivedervi quest’estate magari in una piazza».
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