di redazione CF (foto Simone Corazza)
Una strana coppia, entrambi giornalisti, tutti e due protagonisti di vicende controverse che li hanno portati al centro del gossip governativo e del tritacarne mediatico. Gennaro Sangiuliano e Andrea Giambruno sono arrivati a Villa Baruchello di Porto Sant’Elpidio questo pomeriggio, per parlare di Donald Trump. Un incontro attuale, vista la recente elezione del tycoon a presidente degli Stati Uniti d’America. L’ex ministro nei panni di relatore, visto il libro dedicato al presidente americano nel 2017 dopo la sua prima vittoria presidenziale. Il giornalista Mediaset ed ex compagno della premier Giorgia Meloni nei panni di moderatore.
Non concede nulla alle vicende che lo hanno portato alle dimissioni da ministro, Sangiuliano, pressato da microfoni a telecamere. Lo farà solo a chiusura dell’incontro, quando Giambruno, uscendo dalla politica internazionale, gli chiede: «Non mi permetterei mai di invadere la tua sfera personale, anche perchè ti stimo e umanamente provo una convergenza nei tuoi confronti. Ti chiedo solo se credi che il peggio sia alle spalle». Visibilmente commosso, Sangiuliano risponde: «No, il peggio non è mai alle spalle. Continuo ad essere oggetto di violenza, ai limiti dell’aggressione fisica».
Sangiuliano e Giambruno raggiungono Porto Sant’Elpidio con largo anticipo, attesi da troupe di emittenti televisive nazionali, dalla Rai a La7, che hanno cercato di strappare loro qualche dichiarazione. Dedicano alcuni minuti a visitare, al piano terra della villa, la mostra fotografica Il respiro della terra. La conferenza, partita con elvetica puntualità, dura poco più di quaranta minuti, spaziando dalla storia personale di Trump alle ragioni della netta vittoria repubblicana in America. In apertura i saluti dei padroni di casa. Profilo istituzionale per il sindaco di Porto Sant’Elpidio Massimiliano Ciarpella, che ringrazia gli ospiti «per l’opportunità di parlare del 47esimo presidente degli Stati Uniti e comprendere meglio le dinamiche geopolitiche ascoltando il punto di vista di Gennaro Sangiuliano, che ben conosce la cultura statunitense». Più pungente il consigliere regionale Andrea Putzu, che ha ricordato le critiche dei consiglieri del Pd per il patrocinio del Consiglio regionale. «Dispiace abbiano sollevato questa polemica evitabile. Evidentemente a sinistra si continua a pretendere il pensiero unico, se in America vince Trump siamo in dittatura, avesse vinto Kamala Harris avrebbe trionfato la democrazia».
La conversazione passa dall’assalto a Capitol Hill di inizio 2021, «una brutta pagina perchè le istituzioni e i loro simboli sono sacrali». Sangiuliano sottolinea «la largissima partecipazione agli incontri elettorali di Trump, che lasciava presagire una sua vittoria, ma spesso i giornalisti confondono i propri desideri con la realtà. Il successo di Trump si basa sul sentimento del patriottismo e del sentimento americano intorno a una comune bandiera che unisce. Credo che un passaggio decisivo sia stato il momento in cui il presidente Joe Biden ha definito spazzatura l’elettorato trumpiano. La sinistra ha perso le elezioni nel non essere più sinistra, non riesce più a rappresentare la classe operaia. Non ha nulla di grandi presidenti come Roosevelt o Lyndon Johnson, per non parlare di Kennedy». L’ex ministro cita il senatore Marco Rubio e Segretario di Stato americano in pectore, «un esule cubano proveniente da una famiglia molto povera che ha costruito la propria vita fino ad occupare un ruolo di assoluta importanza. Fosse stato democratico, sarebbero state dedicate paginate alla sua storia di riscatto». Uno sguardo anche ai conflitti internazionali: «Trump ha detto di voler chiudere la guerra in Ucraina e di voler fare il possibile per risolvere la crisi mediorientale, vediamo cosa accadrà».
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