di Alessandro Luzi
«Non ho ucciso io Auriane. Sono innocente» Sohaib Teima, durante le due ore di colloquio, ha dunque confermato la sua versione dei fatti ai suoi legali Lucia Lupi e Igor Giostra. Oggi c’è stato il primo incontro di persona nel carcere Lorusso-Cotugno di Torino, dove il 21enne residente a Fermo è in custodia cautelare. E’ “gravemente indiziato” dalla procura di Aosta di aver ucciso l’ex compagna Auriane Nathalie Laisne, 22 anni, trovata trovata morta il 5 aprile in una chiesetta diroccata a La Salle in Valle d’Aosta. Per lui l’accusa è di omicidio aggravato dalla premeditazione.
«E’ stato un colloquio molto lungo e dettagliato – affermano gli avvocati Lupi e Giostra -. Lui ha confermato la sua innocenza, sostenuta da molti particolari. Gli abbiamo posto tante domande per verificare la fondatezza della sua versione. Siamo convinti di far aprire delle nuove piste di indagine». Nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Aosta, il giovane si era avvalso della facoltà di non rispondere in quanto i legali dovevano ancora incontrarlo personalmente prima di avanzare una strategia difensiva. Ora è pronto a parlare alla magistratura: «Chiederemo un nuovo interrogatorio per permettergli di raccontare la sua versione dei fatti – proseguono gli avvocati -. Stiamo valutando se presentare l’istanza prima o dopo la chiusura delle indagini. Se dovessero terminare nel giro di poco tempo aspetteremo, altrimenti chiederemo l’interrogatorio». Gennaio dovrebbe essere il mese decisivo per capire la scelta della difesa. I legali aspetteranno l’interrogatorio anche per presentare l’istanza di sostituzione della misura cautelare. Probabilmente chiederanno l’arresto ai domiciliari o il braccialetto elettronico. Sarà poi il gip a decidere.
Intanto proseguono le indagini coordinate dalla procura di Aosta che sta attendendo la deposizione della relazione sui contenuti dei cellulari del giovane. Ad occuparsene sono i periti nominati proprio dall’accusa. Dall’esame autoptico l’omicidio risulta essere avvenuto tra il 25 e il 26 marzo. Teima era stato fermato a Lione l’11 di aprile dalla gendarmerie, per poi essere accompagnato nel carcere di Grenoble. Lì doveva rispondere all’accusa di maltrattamenti, formulata a seguito della denuncia presentata dalla ex. Condannato a 6 mesi di reclusione, è stato estradato in Italia il 18 novembre. La pena, confermata in secondo grado, è già stata scontata.
Omicidio in Valle d’Aosta, l’indagato fa scena muta davanti al Gip
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