Ha suscitato, come era ampiamente prevedibile, reazioni a non finire la notizia, riportata da Cronache Fermane, della chiusura del ristorante stellato L’Arcade, come confermato, in una lunga intervista, dal suo chef Nikita Sergeev. E, notizia nella notizia, Porto San Giorgio è chiamata ad attutire un doppio colpo: da oggi infatti, oltre ad aver perso un ristorante stellato, non è più quella mosca bianca nel firmamento delle stelle Michelin, a poterne vantare ben due. Sì perché in città c’è anche il Retroscena, il ristorante di Richard Abou Zaki e Pierpaolo Ferracuti, che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della guida francese proprio insieme a L’Arcade nel 2021.
«Perdere un ristorante stellato nel Fermano è una cosa molto dura perché Porto San Giorgio era diventata una meta gastronomica. Negli ultimi tempi avere due stellati dava molta forza alla città. Per il nostro territorio, per il Fermano, per le Marche è una brutta perdita. Mi dispiace tanto. So – confessa proprio lo stellato Abou Zaki – quanto stress comporta avere una stella e so anche quanto è difficile. Quest’anno in tanti hanno chiuso ed è dura mantenere un ristorante stellato, sopportare la pressione e lo stress che questo comporta quotidianamente. Faccio un grande in bocca al lupo a Nikita. Mi dispiace molto per lui e per il suo ristorante e spero che ritrovi la sua passione e quello che ha sempre avuto. Lo ringrazio per il territorio, in cui da tanti anni era presente. Quando sono arrivato io, nel 2020, lui già c’era. Abbiamo preso la stella insieme con Pierpaolo (Ferracuti, l’altro socio del Retroscena, ndr). E’ stato un momento di gioia. Ora sono triste perché tengo molto al territorio e al turismo gastronomico che arriva da ogni angolo, soprattutto in una città con due ristoranti stellati. Ci tenevo che Porto San Giorgio, così come è per Senigallia, fosse capitale del buon cibo. Era un mio obiettivo per i prossimi anni però nella vita ognuno fa le proprie scelte. E se Nikita non aveva più stimoli, è giusto che le abbia fatte. Sono sicuro che sono state pensate e ponderate».
«In un anno difficile per tutta la ristorazione, da nord a sud, lo stress, ripeto, è alto e si è sempre sotto esame. La cosa più difficile per un ristorante stellato è mantenere sempre elevato il ritmo, perché i clienti hanno delle aspettative altissime. Noi cercheremo di fare il nostro, di mantenere quell’alto livello che abbiamo sempre avuto e continueremo ad impegnarci per questo, e per far rimanere Porto San Giorgio una città del buon cibo».
Stress ma avere una stella Michelin, soprattutto per chi ha fatto della ristorazione di qualità una sua missione di vita oltre che lavorativa, è un traguardo non da poco: «Due facce della stessa medaglia? Sì, grandi soddisfazioni ma anche grandi problematiche e grandi impegni. Le cose belle hanno sempre il rovescio della medaglia».
g.f.
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