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Consumo di suolo, altri sette ettari “sacrificati” a Fermo. Massa Fermana il Comune più virtuoso

REPORT - E chi lo avrebbe immaginato: Massa Fermana sale inaspettatamente sul podio, in buona compagnia con Trieste e Bareggio (Mi), occupato dai Comuni più virtuosi con consumo di suolo zero o vicino allo zero. A certificarlo è l'Ispra nel suo rapporto annuale. A Massa Fermana le trasformazioni della copertura del suolo sono pressoché assenti. 

di Sandro Renzi

E chi lo avrebbe immaginato: Massa Fermana sale inaspettatamente sul podio, in buona compagnia con Trieste e Bareggio (Mi), occupato dai Comuni più virtuosi con consumo di suolo zero o vicino allo zero. A certificarlo è l’Ispra nel suo rapporto annuale. A Massa Fermana le trasformazioni della copertura del suolo sono pressoché assenti. Ce ne sono di motivi per gioire. Gli ambientalisti potrebbero portare il piccolo comune dell’entroterra fermano ad esempio per altri enti che invece prestano meno attenzione a questo dato, i cui risvolti sono tutt’altro che da sottovalutare. Il rapporto redatto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente torna a lanciare l’allarme. «La perdita dei servizi ecosistemici legata al consumo di suolo non è solo un problema ambientale, ma anche economico: nel 2023 la riduzione dell’”effetto spugna”, ossia la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e regolare il ciclo idrologico, secondo le stime, costa al Paese oltre 400 milioni di euro all’anno» scrivono i tecnici dell’Ispra.

Complessivamente il consumo di suolo rimane ancora troppo elevato, anche se con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente e continua ad avanzare al ritmo di circa 20 ettari al giorno nel Paese, ricoprendo nuovi 72,5 km2 (una superficie estesa come tutti gli edifici di Torino, Bologna e Firenze). Parole chiave per una politica oculata sono: riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo dello suolo, sostenendo con misure positive il futuro dell’edilizia, la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola. Puntando i riflettori sulle Marche, l’Ispra rileva che tra i primi tre Comuni che hanno fatto registrare il maggior consumo di suolo negli anni 2022-2023 ci sono Jesi, Camerino e Fermo. Quest’ultima con oltre 7 ettari di suolo cementificato. Su base regionale le Marche hanno già consumato 65.144 ettari del territorio a disposizione, 260 solo tra il 2022 ed il 2023. Lo scorso anno sono “spariti” 439 mq per ciascuna abitante. E negativo è anche il dato che misura il cosiddetto “consumo di suolo marginale”. Si tratta di quei territori dove ad un elevato consumo si accompagna ina decrescita demografica.

Nella Provincia di Fermo anche la densità di consumo (anno 2022-2023), pari a 4,62 mq/ha, è la più alta tra le cinque province. E non è più una novità il fatto che il Comune di Porto San Giorgio, appena dopo San Benedetto del Tronto, sia quello che fa registrare uno delle più alte percentuali di suolo consumato, arrivato nel 2023 a quota 37,01. Al 4° posto Porto Sant’Elpidio con il 27,94%. Spicca anche il dato di Montelparo che con i suoi 28,67 mq/abitante/annuo è il 5° Comune marchigiano in fatto di consumo di suolo procapite. Il report evidenzia anche l’incremento netto, in termini di ettari strappati al suolo tra il 2022 ed il 2023, dal Comune di Sant’Elpidio a Mare che si attesta dopo quello di Fermo.

 


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