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Regionali, Cesetti (Pd) suona la carica: «Subito un tavolo con tutto il centrosinistra, partiamo con campagna di ascolto»

ELEZIONI - Il consigliere regionale dem: «Bisogna assolutamente evitare, infatti, una discussione tutta chiusa dentro il ceto politico, che deve invece conquistare fiducia, consenso e partecipazione attiva sui tanti, troppi, problemi della nostra regione»

Fabrizio Cesetti

«Costruire una credibile alternativa per un governo delle Marche, e delle sue città, democratico, giusto e solidale». E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pd, Fabrizio Cesetti.

«Nonostante sembrino lontane, alle elezioni regionali marchigiane mancano solo pochi mesi. E’ ormai tempo di dare alla coalizione di centrosinistra un profilo chiaro e forte, programmaticamente capace di parlare alla società marchigiana. Le recenti elezioni in Emilia Romagna e in Umbria hanno dimostrato che è possibile battere una destra che non garantisce i diritti fondamentali dei cittadini, ma la condizione per vincere è che si apra subito un tavolo politico-programmatico tra tutte le forze politiche del centrosinistra e, allo stesso tempo, si avvii una grande e capillare campagna di ascolto e confronto con i cittadini, le forze politiche, le organizzazioni sociali, le associazioni, i comitati spontanei. Bisogna assolutamente evitare, infatti, una discussione tutta chiusa dentro il ceto politico, che deve invece conquistare fiducia, consenso e partecipazione attiva sui tanti, troppi, problemi della nostra regione».

«Il ruolo centrale del Partito Democratico nella costruzione dell’alternativa è nelle cose, come dimostrato anche dai risultati delle elezioni europee di quest’anno. Ma ha ragione la segretaria nazionale Elly Schlein: sarebbe un errore coltivare l’illusione dell’autosufficienza o pensare alle altre forze della coalizione, a partire dal Movimento 5 Stelle e da Alleanza Verdi Sinistra, come comparse da aggregare “a cose fatte”. Questo è stato probabilmente uno degli errori che ci hanno portato a perdere il governo della Regione Marche nel 2020. Quegli errori non solo non vanno ripetuti, ma devono essere corretti. Ha fatto bene, in questo senso, il Partito Democratico del Fermano a proporre un percorso che parta dal basso e anteponga i temi ai nomi, approvando tra l’altro, su mia richiesta, la proposta che non siano concesse deroghe per eventuali terzi mandati. Candidature autorevoli ci sono, a cominciare da quella di Matteo Ricci, però nessuno può pensare, solo in virtù della propria forza, di ribaltare una situazione che ha visto la destra affermarsi di recente anche in città come Ancona, Fano, Porto Sant’Elpidio e Recanati. Una destra che attualmente sa forse vincere, ma di sicuro non è capace di governare. Lo dimostra il caso ultimo del Comune di Osimo, la cui maggioranza formata dalle liste Civiche del presidente del consiglio regionale Dino Latini e Fratelli d’Italia si è sfaldata dopo appena cinque mesi. E non si faccia l’errore di valutare l’accaduto come una peculiare vicenda locale, perché il ruolo giocato in essa dal presidente Francesco Acquaroli, dall’europarlamentare Carlo Ciccioli e dallo stesso Dino Latini è stato fondamentale e ha dato a quei fatti una valenza assolutamente di carattere regionale. E si è visto il risultato! Serve quindi un percorso definito con tutta la coalizione e condiviso, appunto, con le forze sociali, anche per provare ad allargare la coalizione stessa con l’apporto di forze civiche progressiste radicate in diversi territori delle Marche. Siamo di fronte a un’occasione importante per provare a restituire ai marchigiani un governo democratico, giusto e solidale, da cui partire anche per dare il nostro contributo alla costruzione di una credibile alternativa in molti territori della nostra regione caduti in mano alla destra, oltre che naturalmente al Paese intero. Questa occasione non dobbiamo sprecarla, perché possiamo farcela tutti insieme».


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